Contraffazione: da Ascom Padova un plauso alla GdF

Contraffazione: da Ascom Padova un plauso alla GdF

Il vicepresidente Bertin elogia l'operazione che ha portato alla denuncia a piede libero di 30 persone e all'esecuzione di 10 decreti di perquisizione nelle province di Firenze, Prato, Reggio Calabria e Milano.

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20 gennaio 2014

"Un plauso alla Guardia di Finanza che ha messo a segno un altro risultato, importante, nella difficile battaglia contro la contraffazione. Una battaglia che ci vede impegnati ormai da anni nel sostenere che dietro il mercato parallelo del taroccato c'è una vera e propria organizzazione criminale. Se mai ce ne fosse stato il bisogno oggi questo 'sospetto' diventa realtà e richiama tutti alla necessità di perseguire con severità e rigore quello che ancora in troppi considerano un reato minore". C'è soddisfazione nelle parole di Patrizio Bertin, vicepresidente vicario dell'Ascom Confcommercio di Padova, nell'apprendere che la Guardia di Finanza di Padova ha concluso un'operazione nel settore della contraffazione di capi ed accessori di abbigliamento che ha portato alla denuncia a piede libero di 30 persone, delle quali quattro agli arresti domiciliari, e all'esecuzione di 10 decreti di perquisizione nelle province di Firenze, Prato, Reggio Calabria e Milano. "Che Padova ospitasse una vera e propria holding del falso - continua Bertin - che riusciva a muovere decine di migliaia di articoli contraffatti prodotti con tale abilità artigiana da mettere in seria difficoltà anche i periti delle aziende proprietarie delle griffe taroccate ed essere venduti anche in Cina nelle boutique del lusso, era più che un sospetto. Ora abbiamo la certezza che tutto questo avveniva e temiamo che, nonostante gli sforzi della Guardia di Finanza e piu' in generale delle forze dell'ordine, possa continuare. Il fenomeno del contraffatto, purtroppo, ha messo radici profonde e vede implicati soggetti di diverse nazionalita' a conferma che il business che si sviluppa col falso è di proporzioni gigantesche".  "Lungi dal pensare che la battaglia possa dirsi non dico conlcusa ma anche solo a buon punto - conclude Bertin - va sottolineato comunque un fatto estremamente positivo: si capisce finalmente che non sono solo i commercianti i danneggiati dal fenomeno ma è un'intera economia nazionale, in un settore delicato come quello del lusso, che rischia di essere travolta da organizzazioni criminali che, lo dico con amarezza, trovano purtroppo ampia 'giustificazione' in un atteggiamento 'buonista' che, ripeto, risulta alquanto diffuso in larghi strati dell'opinione pubblica".

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