Le donne chiedono regole uguali per fare impresa

Le donne chiedono regole uguali per fare impresa

Prima tappa della roadmap "L'impresa è donna" organizzata da Terziario Donna. Presentata un’indagine sulle imprese femminili e sul tema della parità di genere. 

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2 marzo 2022

I saluti della Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, hanno aperto i lavori della prima tappa della roadmap "L'impresa è donna" che si è tenuta a Bologna organizzata da Terziario Donna Confcommercio. La ministra ha sottolineato l’importanza delle risorse del Pnrr per rilanciare l’imprenditoria femminile. "Verrà costituito un fondo ad hoc per sostenere le imprese a conduzione femminile già esistenti, ma anche per promuovere nuove imprese femminili con crediti a fondo perduto". “Con il governo – ha poi aggiunto la ministra-  sto portando avanti la proposta di una modifica al codice degli appalti che preveda l'attribuzione di premialità, quindi di punteggi più favorevoli per le imprese con certificazione di parità di genere".   All’evento hanno partecipato anche il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il presidente di Confcommercio Bologna, Enrico Postacchini.

 

Le imprese femminili del terziario 

Per analizzare e fare una “fotografia” dell’universo imprenditoriale femminile è stata presentata un’indagine sulle imprese femminili realizzata da Terziario Donna Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne”. Le imprese femminili in Italia sono quasi 1 milione e 400 mila, il 22,1% del totale complessivo del Paese. Sette su dieci operano nel terziario, un quarto sono società di capitale, sono cresciute dell’1,6% negli ultimi 5 anni ma il Covid ne ha frenato il trend positivo tagliando nel 2021 le iscrizioni di nuove imprese (-12,1% rispetto al 2019).  Per quanto riguarda i singoli settori, le donne che fanno impresa sono soprattutto attive nel commercio (il 23,5%), nelle attività di alloggio e ristorazione (il 29,3%), nel noleggio, nelle agenzie di viaggi e servizi di supporto alle imprese (26,5%). Le imprese a prevalente conduzione femminile sono caratterizzate da una maggiore fragilità: oltre il 20% chiude entro i tre anni rispetto al 16% delle imprese non femminili. Per 6 imprenditrici su 10 del terziario è fondamentale favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata, tema per il quale è peraltro massimo lo stacco con gli imprenditori uomini (15 punti)  Anche sui temi del sostegno alla genitorialità e delle pari opportunità di carriera e di salario (rispettivamente secondo e terzo per importanza) le quote sono molto più elevate per le donne rispetto agli uomini. Secondo il 56% degli intervistati i ristori previsti a beneficio delle imprese non sono stati adeguati.

Quadro di sintesi delle imprese femminili in Italia: 6 dati chiave

 

 

Incidenza % delle imprese femminili sul totale imprese per settore (2021)

 

 

 

Condizioni per realizzare il pieno potenziale delle donne imprenditrici 

 

 

 

Lapini: "Mettere le donne al centro del cambiamento"

 

A fare gli onori di casa della giornata è stata la presidente di Terziario Donna, Anna Lapini:  "Crediamo - ha detto Lapini - che non esista un modo di fare impresa al maschile o al femminile: un’impresa deve stare sul mercato, e le leggi di mercato non fanno distinzioni di genere. Però per competere è necessario che le condizioni siano le stesse per chiunque vi opera: stesso mercato, stesse regole, vale anche in questo caso".

La presidente di terziario Donna Confcommercio Anna Lapini

Per la presidente di Terziario Donna, "sostenere l’imprenditoria femminile quindi significa oggi creare un contesto di partenza nel quale le donne possano avere accesso alle risorse necessarie a trovare nella società il posto che desiderano. La loro, la nostra identità. E oltre alle condizioni servono gli strumenti per interpretare la realtà e per cambiarla".

"I cinque temi individuati nella nostra Road Map: identità, connessione, formazione, investimenti, sostenibilità, si prefiggono proprio questo obiettivo. La nostra ricerca realizzata in collaborazione in collaborazione con il Centro Studi Tagliacarne ci dice che la pandemia ha colpito molto duramente l’imprenditoria femminile in Italia. E mai come in questo momento le questioni legate alla parità di genere hanno assunto un ruolo strategico a livello nazionale ed internazionale".

Lapini ha poi affrontato il tema della parità di genere: "Il presidente del Consiglio Draghi ha dichiarato che entro il 2026 saranno spesi 7 miliardi per promuovere la parità di genere. L’obiettivo è risalire di 5 punti entro il 2026 nella classifica del Gender Equality Index (dell’European Institute for Gender Equality): attualmente l’Italia è al 14° posto, e quei 5 punti sono il divario che si registra nel nostro paese rispetto alla media UE. Il Piano perciò ha il merito di riconoscere e attestare espressamente che “la parità di genere”, unitamente alla “protezione e valorizzazione dei giovani e il superamento dei divari territoriali”, costituisce una priorità nella “Missione 5”: “Coesione e Inclusione”; e che la promozione dell’empowerment femminile e il “contrasto alla discriminazione di genere” sono obiettivi che intersecano trasversalmente pressoché tutte le Missioni del Piano.

"Anche nel PNRR - ha detto Lapini - sono destinate risorse importanti per l’imprenditoria femminile: 400 milioni stanziati per la realizzazione dell’investimento per “Creazione di imprese femminili”. Ci sarà occasione di parlarne, perché sarà oggetto di incontri dedicati ma ci tengo a ribadire che oltre a questi interventi diretti e mirati, molte altre sono le misure realizzabili in virtù della trasversalità della quale parlavo poc’anzi: l’impatto di genere è valorizzato nella riforma del Family Act così come nei processi di digitalizzazione, nella diffusione della cultura e alla creazione di un clima culturale favorevole alla valorizzazione dell’imprenditoria femminile, in particolare presso scuole e università. Immagino che abbiate sentito parlare di STEM, un acronimo che raggruppa tutte le materie scientifiche tecniche e matematiche, alle quali purtroppo nel nostro Paese ancora oggi le ragazze si avvicinano in misura molto minore dei loro coetanei"

"Il superamento del gap delle donne nello scegliere percorsi educativi legati allo Stem peraltro è stato individuato in quel G20 del quale vi ho accennato, come uno degli obiettivi da perseguire per l’empowerment femminile, insieme all’alfabetizzazione finanziaria, che è la base per l’indipendenza economica. Pensate che nel 2017 quasi il 40% delle donne non possedeva un proprio conto corrente, e che ancora oggi la situazione non è molto cambiata. Accesso alle materie Stem e alfabetizzazione finanziaria, quindi, entrambi strumenti fondamentali per garantire l’indipendenza economica e la promozione dell’imprenditoria femminile, anche con la semplificazione dell’accesso al credito. Proprio al credito sarà dedicato il nostro prossimo incontro, a Verona, ad aprile".

"Il nostro Paese - ha poi sottolineato Lapini - sarà in grado di crescere se si creeranno le condizioni perché le donne acquisiscano, singolarmente e collettivamente consapevolezza del proprio valore, solo se la società intera, saprà riconoscere, rispettare e promuovere questo valore, difenderlo, e contemporaneamente ribaltare quegli stereotipi che relegano le donne a ruoli ancillari o di cura e che determinano esclusione, quando non addirittura violenza". Per questo motivo la campagna di sensibilizzazione di Terziario Donna lanciata sui social per la Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne ha scelto come slogan: “La vita delle donne è un valore, difendiamola”.

Concludendo il suo intrvento la presidente Lapini ha voluto dedicare una riflessione alla parità di genere. "Voglio citarvi una definizione che ho trovato in un glossario per una Gender school, pubblicato con il Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio: 'Uguaglianza di genere: equità di trattamento tra i generi che può esprimersi sia in una parità di trattamento sia in un trattamento diverso ma considerato equivalente in termini di diritti, vantaggi, obblighi e opportunità.' E’ questo il concetto che intendo ribadire: Terziario Donna Confcommercio da sempre sostiene convintamente che l’uguaglianza di genere tra uomini e donne è un diritto umano e in quanto tale riguarda gli esseri umani, uomini o donne che siano. Dare spazio alle donne è essenzialmente una questione di democrazia. E perfino di economia, ed è il motivo per cui siamo qui oggi a confrontarci, perchè la scarsa presenza femminile nei luoghi della rappresentanza politica, nelle istituzioni, ma anche nei consigli di amministrazioni di enti pubblici e privati, rallenta la crescita del nostro Paese. Terziario Donna vuole portare un contributo di dialogo nella società, perchè l’incapacità di dialogare è un segno di grande inciviltà – che può portare alle estreme conseguenze, come purtroppo ci dimostra la drammatica situazione internazionale che si è venuta a creare con la guerra in Ucraina".  "Mi tornano in mente forti e chiare le parole di Papa Wojtyla: Mai più la Guerra, senza confronto non ci possono essere cambiamenti. E allora - ha concluso Lapini -apriamoci al cambiamento, che poi significa lasciare quello che abbiamo per andare verso qualcosa che ci è ancora ignoto. Ci vuole coraggio per cambiare, per mettersi in discussione ma questo le donne lo sanno bene e sanno farlo da sempre".

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