Corte dei Conti: "troppe tasse portano alla recessione"

Corte dei Conti: "troppe tasse portano alla recessione"

Inaugurando l'anno giudiziario 2013, il presidente Giampaolino ha sottolineato che gli aumenti del prelievo tributario hanno forzato "una pressione fiscale già fuori linea nel confronto europeo" e favorito "le condizioni per ulteriori effetti recessivi".

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5 febbraio 2013

Il ricorso ad aumenti del prelievo tributario che si è reso necessario per rispondere alle richieste
dell'Europa ha forzato "una pressione fiscale già fuori linea nel confronto europeo" e favorito "le condizioni per ulteriori effetti recessivi". E' l'allarme lanciato dal presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2013. Secondo la magistratuta contabile, poi, le manovre correttive hanno generato "il pericolo di un avvitamento": è necessario puntare sulla crescita. "Il pericolo di un avvitamento - ha spiegato Giampaolino - connesso alla composizione, più che alle dimensioni, delle manovre correttive del disavanzo, è
stato tempestivamente e ripetutamente segnalato dalla Corte che ha molto insistito, nelle proprie analisi, sulla necessità di puntare in ogni modo sui fattori in grado di favorire il recupero di livelli di crescita economica più elevati. Ma con la consapevolezza del lungo tempo necessario per riassorbire il vuoto di prodotto generato dalla crisi". Il presidente della Corte dei Conti, infine, ha sottolineato che il fragile equilibrio dei conti pubblici mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica e che le politiche di revisione della spesa pubblica e la riduzione dell'evasione fiscale devono produrre ''nel medio periodo il mantenimento di avanzi di bilancio in grado di garantire il rispetto del percorso di rientro dal debito pubblico concordato a livello comunitario''.

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