Credito "limitato" per un'impresa su tre

Credito "limitato" per un'impresa su tre

Osservatorio Confcommercio sul credito nel secondo trimestre 2011. Aumentano le imprese che non riescono a far fronte al proprio fabbisogno finanziario. Si irrigidisce l'offerta di credito da parte del sistema bancario.

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8 agosto 2011

Nel secondo trimestre del 2011 ''aumentano le imprese che non riescono a far fronte al proprio
fabbisogno finanziario (+7% rispetto al trimestre precedente) e si irrigidisce l'offerta di credito da parte del sistema bancario'', con quasi un'impresa su tre che ha ottenuto un finanziamento inferiore a quello richiesto o non lo ha ottenuto per niente. E' quanto emerge dall'Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi realizzato da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Ricerche di Mercato. L'indagine, relativa al periodo aprile-giugno, inoltre evidenzia come si riduca per il secondo trimestre consecutivo il numero di imprese che hanno chiesto un fido o la rinegoziazione di un finanziamento esistente (dal 25,7% del quarto trimestre 2010 al 22,4% del secondo trimestre 2011). In particolare, dal lato del fabbisogno finanziario, nel secondo trimestre del 2011 un'impresa ogni due del commercio, del turismo e dei servizi ha avuto qualche problema nel riuscire a fare fronte alle proprie necessita'. Le aziende che hanno incontrato piu' difficolta' sono quelle del commercio, del Sud e le micro-imprese. Quanto alla domanda e all'offerta di credito, la ricerca Confcommercio rileva che e' diminuita la percentuale delle imprese che si rivolgono alle banche. Tra quelle che vi fanno ricorso, nota la ricerca, si e' allargata la cosiddetta 'area di irrigidimento', ovvero la quota fatta dalle aziende che si sono viste accordare meno credito rispetto a quello richiesto o che non se lo sono viste accordare affatto. ''L'area di irrigidimento ha colpito nei mesi di aprile, maggio e giugno il 29,6% delle imprese contro il precedente 25,8% del trimestre precedente'', spiega l'indagine. Tuttavia, sottolinea il rapporto, ''e' anche aumentata la percentuale di quelle che lo ottengono con un ammontare pari o superiore rispetto alla richiesta: sono state il 55,8% contro il precedente 53,9%". ''L'offerta di credito nel secondo trimestre 2011 e' stata
analizzata in funzione dei seguenti indicatori: il costo del finanziamento (tasso di interesse); il costo dell'istruttoria e delle cosiddette ''altre condizioni'' (es. valuta, servizi accessori, ecc.);le garanzie richieste dalle banche a fronte del finanziamento; il costo dei servizi bancari nel loro complesso (es. costo delle tenuta del conto corrente) -continua Concfcommercio- Per tutti e quattro gli indicatori la percezione prevalente delle imprese e' quella di una sostanziale stabilita' rispetto al trimestre precedente: lo e', infatti, per il 74,4% delle imprese nel caso del costo dei finanziamenti (tasso di interesse) resi disponibili dalle banche; per l'81,2% in relazione alle cosiddette ''altre condizioni'' (es. valuta, costo dei servizi accessori, ecc.); per il 78,4% per quanto riguarda le garanzie richieste dalle banche alle imprese a copertura dei finanziamenti concessi; per il 73,5%, infine, in relazione al costo dei servizi bancari nel loro complesso'', conclude la nota.


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