Cresce la pausa caffè al distributore automatico

Cresce la pausa caffè al distributore automatico

Secondo i dati dell'Osservatorio Confida, nel 2013 le imprese del settore hanno ridotto l'ndebitamento e hanno visto una leggera crescita del fatturato malgrado un lieve calo delle consumazioni.

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30 maggio 2014

L'indebitamento del comparto della distribuzione automatica italiana si è ridotto nel 2013 del 5,5% rispetto all'anno precedente evidenziando gli effetti di una generale stretta creditizia, pur avendo l'80% delle imprese del settore realizzato margini positivi. Questi i dati risultanti dall'Osservatorio condotto da Confida – Associazione Italiana Distribuzione Automatica. La Distribuzione Automatica (Vending) è un settore con un giro d'affari di 2,62 miliardi di fatturato, cresciuto dello 0,84% rispetto al 2012.  Analizzando il comparto delle sole imprese di gestione, cioè le aziende che si occupano di rifornimento e assistenza dei distributori automatici nei diversi luoghi di utilizzo, il fatturato del 2013 ammonta a 2.161.368.845 euro, in leggera crescita (+ 1,09%) rispetto all'anno precedente e malgrado un calo delle consumazioni dell'1,14%. L'incremento del fatturato riguarda in particolare i distributori automatici di bevande calde, prodotti per cui si registra sia un incremento dei volumi (+ 2,19%) che un aumento del prezzo medio al consumo. All'aumento delle bevande calde consumate ai distributori automatici tradizionali si contrappone una riduzione (- 4,20%) del consumo OCS (piccole apparecchiature da ufficio funzionanti a capsule e cialde), delle bevande fredde ( - 5,15%) e degli snack (- 1,83%). Il caffè, insieme alle altre bevande calde e al'acqua restano i prodotti più consumati con oltre l'80% delle consumazioni. Ma se il comparto tiene al consumo, ben diversa la situazione a monte della filiera. La componente industriale (imprese di fabbricazione di distributori automatici, sistemi di pagamento e accessori), in netta sofferenza da anni, ha ulteriormente ridotto il proprio fatturato di circa il 6%. Il parco macchine, con 2.427.202 distributori automatici installati in Italia, mostra un risultato stabile rispetto all'anno precedente. "La distribuzione automatica italiana, nonostante una congiuntura sempre più difficile, contribuisce in modo virtuoso all'economia del Paese, ma questo solo grazie ad anni di investimenti con risorse finanziarie proprie", dice Lucio Pinetti, presidente di Confida. "In considerazione del contesto economico attuale, questo impegno nel breve/medio periodo non sarà più sufficiente. Per un vero rilancio di tutta la filiera è necessario un sostegno alle imprese che faccia leva su una agevolazione agli investimenti e un più favorevole accesso al credito che le nostre imprese nei numeri dimostrano di meritare".

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