Crisi: in Umbria 1500 imprese in meno in tre anni

Crisi: in Umbria 1500 imprese in meno in tre anni

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22 novembre 2012

In tre anni, 1.500 imprese umbre del terziario - commercio, turismo, servizi - hanno chiuso i battenti, decretando non solo la fine di un percorso imprenditoriale, ma anche la perdita di migliaia di posti di lavoro. La situazione è talmente grave da aver convinto Confcommercio della provincia di Perugia, dopo i reiterati appelli e le denunce degli ultimi anni, a costituire uno speciale Tavolo della crisi, composto da alcuni membri del Consiglio provinciale, che sta analizzando tutti gli indicatori economici allo scopo di elaborare proposte e iniziative da portare all'attenzione delle istituzioni locali e da condividere con le altre associazioni di'impresa. Secondo i dati elaborati dall'Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese, in Umbria il terziario di mercato ha perso nel 2010 più di 350 imprese; nel 2011 le imprese cessate solo salite a più di 700 e i primi tre trimestri del 2012 segnano già meno 400. Considerando che l'ultimo trimestre è quello che, insieme al primo dell'anno, concentra le maggiori cessazioni di attività, è purtroppo facile stimare che negli ultimi tre anni commercio, turismo e servizi stanno lasciando sul campo più di 1.500 imprese con un tasso di crescita negativo del -1,8%.''La sofferenza economica delle imprese umbre, più che in altre regioni - dice Confcommercio Perugia - troppo spesso termina inoltre nel fallimento, come dimostrano i dati della Regione Umbria: il numero di fallimenti aperti ogni 10.000 imprese assume valori preoccupanti per l'Umbria, regione che occupa il primo posto nella graduatoria, e per il terziario, che insieme all'edilizia è il settore che paga il prezzo più alto della crisi''.

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