Crollano le Borse: torna la paura

Crollano le Borse: torna la paura

Martedì nero per i mercati mondiali. Milano perde oltre il 4 per cento, in Europa bruciati 145 miliardi. Timori per i bilanci degli istituti di credito. La Bce non proroga il "salvagente" liquidità.

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30 giugno 2010
In una seduta da dimenticare per le borse internazionali Piazza Affari lascia sul terreno oltre quattro punti percentuali zavo

In una seduta da dimenticare per le borse internazionali Piazza Affari lascia sul terreno oltre quattro punti percentuali zavorrata dai titoli bancari, che hanno un peso rilevante nell’indice italiano. Complessivamente i mercati europei hanno bruciato 145 miliardi. A dettare il tono della seduta sui mercati europei sono stati i rinnovati timori sulla liquidità in vista della scadenza di rifinanziamento di giovedì - quando le banche dovranno ripagare 442 miliardi di euro alla Banca centrale europea - a cui si e' aggiunto il nervosismo per gli scioperi in Grecia e Spagna, segnale di resistenza alle misure di austerità decise dai governi. Wall Street ha poi reagito ai dati che hanno evidenziato una brusca flessione della fiducia dei consumatori a giugno per le preoccupazioni sul mercato del lavoro, trascinando ulteriormente in rosso anche l'azionario del vecchio continente, con vendite diffuse su tutti i settori. L’indice Ftese Mib chiude in calo del 4,44%, Volumi nel finale per un controvalore intorno a 2,7 miliardi di euro. La giornata era cominciata con segnali negativi. La Borsa cinese e' scesa del 4%, ai minimi da 14 mesi, soprattutto a causa dell'offerta pubblica della Agricultural Bank of China, per sottoscrivere la quale gli operatori hanno venduto gli altri titoli finanziari evidenziando in questo modo, secondo gli esperti, la scarsa liquidità del mercato in questa fase. Pesante anche Tokyo, con il Nikkei a -1,27%. In Giappone sono stati diffusi i dati sulla produzione industriale, scesa in maggio dello 0,1% (ma e' +20,3% rispetto a un anno prima) e sulla disoccupazione, aumentata al 5,2% sempre in maggio (+0,1, mentre gli analisti si attendevano una analoga riduzione). Le piazze europee affondano per effetto dei finanziari, colpiti dai timori sulla capacita' di finanziamento della zona euro, e delle materie prime, alle quali si aggiunge la zavorra di British Petroleum per la notizia che la tempesta Alex rallenterà le operazioni di contenimento della fuoriuscita di greggio nel Golfo del Messico. “Ci sono ancora timori che la crescita si blocchi di colpo e che i problemi legati al debito sovrano siano più alti di quanto pensiamo”, ha detto David Buik, senior partner di Bgc Partners. A pesare sulle materie prime, il cui paniere registra una flesisone del 3,3%, sono il significativo calo del prezzo del greggio sotto quota 77 dollari al barile e del rame. Il pesante calo di Wall Street, con il Dow Jones che scende di oltre il 2,5% ed è sceso sotto la soglia psicologica dei 10.000 punti, fa accelerare le perdite dei listini europei, la maggior parte dei quali scende fra il 3 e il 4%, con le banche che scendono a rotta di collo (il 6,7% Intesa, intorno al 5 Unicredit, Popolare Milano e Ubi Banca), insieme a Fiat che perde oltre il 5,5%.Negli Stati Uniti il denaro rifluisce dalla Borsa e cerca rifugio nei titoli di Stato: il rendimento del bond a 10 anni è sceso sotto il 3%. Il tono già molto negativo del mercato, causato dai timori per la crescita globale, e' stato ulteriormente peggiorato dal dato sulla fiducia dei consumatori diffuso dal Conference Board. L’indice è crollato a giugno di quasi 10 punti, a 52,9 dai 62,7 di maggio. Gli analisti si aspettavano solo un calo modesto.

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