Dal G20 maxi-piano da tremila miliardi per salvare l'euro

Dal G20 maxi-piano da tremila miliardi per salvare l'euro

L'operazione, esaminata nel corso dei lavori dell'Fmi a Washington, servirebbe soprattutto a rafforzare il capitale delle banche europee più in difficoltà, almeno sedici, per poi rendere possibile il tanto temuto default della Grecia.

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26 settembre 2011

Il G20 sarebbe pronto a varare un maxi-piano da tremila miliardi per salvare l'euro e arginare così la crisi dei debiti sovrani in Europa che rischia di estendersi al resto del mondo con una serie di ''default a cascata'', come ha avvertito il segretario al Tesoro americano Timothy Geithner. A Bruxelles e a Washington (dove ieri si sono chiusi i lavori del Fondo monetario internazionale) non c'è alcuna conferma ufficiale. Ma non ci sono nemmeno smentite. Il piano servirebbe soprattutto a rafforzare il capitale delle banche europee più in difficoltà, almeno sedici, per poi rendere possibile il tanto temuto default della Grecia. Centrale in questo schema il ruolo dello European financial stability facility (Efsf), il cosiddetto Fondo salva-Stati attualmente dotato di appena 440 miliardi di euro. ''Il fondo va rafforzato'', ha spiegato nel corso dei lavori dell'Fmi Lorenzo Bini Smaghi, secondo il quale l'Efsf ''deve diventare uno strumento realmente efficace per garantire la liquidità sui mercati''. Per il membro del board della Bce non c'è tempo da perdere, ma bisogna ''agire tempestivamente nei prossimi giorni''. ''L'attuale rete di protezione - ha incalzato - va rafforzata per assicurare che il sistema finanziario europeo resista a qualunque schock''. Solo così si potranno garantire ''il superamento del rischio-contagio e la paura che i mercati hanno di investire''. ''Bisognerà convincere i mercati - ha aggiunto Bini Smaghi - che investire sull'euro è una decisione molto valida''. Intanto è giallo in Francia su un possibile, imminente intervento del governo sulle cinque principali banche del Paese: Bnp Paribas, Societé Generale, Credit Agricole, Bpce e Credit
Mutuel. Ora gli occhi sono puntati sui mercati, per vedere come le borse reagiranno alle preoccupazioni espresse a Washington dai ministri finanziari e governatori centrali del G20, ma anche al ribadito impegno di agire in maniera coordinata per fermare la crisi. Mentre la Bce - ha detto Ewald Nowotny, membro del board - è pronta a tagliare ancora le stime di crescita di Eurolandia.

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