Decreto sanità: anche le mense contro il blocco delle ingiunzioni

“Siamo molto preoccupati di sapere che il decreto legge 23/2007 in discussione nell’aula della Camera viaggia verso un voto di fiducia sempre più probabile�.

Ilario Perotto, presidente Angem-Fipe, l’associazione dei gestori mense aderente a Confcommercio, non nasconde il suo disappunto per il possibile tipo di scelta governativa su un provvedimento che di fatto blocca per dodici mesi il ricorso alle vie giudiziarie da parte dei creditori nei confronti del servizio sanitario. Il ricorso al voto di fiducia limita â€" come tutti sanno â€" l’intervento parlamentare e dunque modifiche importanti al testo in discussione, come appunto, il blocco alla possibilità di agire legalmente nei confronti di una struttura sanitaria insolvente.

“Le aziende di ristorazione collettiva, cioè i gestori delle mense, sopportano già ritardi inaccettabili â€" chiosa ancora Perotto â€" che vanno ben al di là dei termini a 90 giorni previsti contrattualmente. Anche il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ieri ha espresso dure critiche al congelamento dei creditiâ€�.

Secondo una ricerca effettuata dal centro studi di Fipe-Confcommercio, risulta che i pagamenti da parte delle strutture sanitarie avvengono con ritardi medi che vanno dai 140 giorni in Puglia ai 169 in Sicilia e Lombardia, fino ai 366 in Campania e 400 in Emilia Romagna. Il record assoluto appartiene però ad una Asl del Lazio con oltre 1050 giorni di ritardo, cioè quasi tre anni. Il tutto avviene in un contesto di costo del denaro con un andamento in crescita, soprattutto se si considera che il costo del lavoro nelle imprese di ristorazione collettiva è pari al 50% del fatturato.