Dismamusica: "il nuovo governo riconosca il valore culturale del fare musica"

Dismamusica: "il nuovo governo riconosca il valore culturale del fare musica"

Il mondo degli strumenti e delle edizioni musicali intende far sentire la propria voce perché si prenda atto delle potenzialità che il settore è in grado di offrire al paese sul piano della crescita economica, sociale e culturale.

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24 aprile 2008
All’indomani della tornata elettorale che ha ridisegnato gli equilibri politici, il mondo degli strumenti e delle edizioni mus

Dismamusica: “il nuovo governo riconosca il valore del fare musica�

 

All’indomani della tornata elettorale che ha ridisegnato gli equilibri politici, il mondo degli strumenti e delle edizioni musicali intende far sentire la propria voce perché, indipendentemente dal colore della politica, è tempo che si prenda atto delle potenzialità che il settore è in grado di offrire al paese sul piano della crescita economica, sociale e culturale. “Il nostro settore - precisa Antonio Monzino jr, presidente di Dismamusica, l’Associazione che raccoglie produttori e distributori di strumenti ed edizioni musicali di tutta Italia - soffre di un male che ha un solo nome: mancata percezione del valore intrinseco del fare musica. Fare musica educa l’intera popolazione alla convivenza civile nel rispetto delle regole, crea l’ambiente favorevole nella scuola migliorando l’apprendimento generale e combattendo l’abbandono scolastico, previene forme di violenza, di bullismo e devianza sociale giovanile, ha grande efficacia nella prevenzione e terapia di patologie in ambito comportamentale e neurologico. Il disinteresse da parte del mondo politico ed economico, delle istituzioni e dei media dimostra una mancata conoscenza della materia e la relativa assente consapevolezza che la pratica musicale utilizzata nella sua funzione preventiva, potrebbe contribuire notevolmente alla diminuzione dei costi sociali che la Comunità deve sostenere per far fronte a quei problemi ormai conclamati�.

Fin dalla sua costituzione, oltre 25 anni fa, Dismamusica si è sempre battuta per portare nel Paese della Musica i valori del “fare musica�. L’Italia, patria di grandi musicisti, dell’inventore del pianoforte (Bartolomeo Cristofori), e centro mondiale della più pregiata produzione liutaria (Stradivari e Amati), attribuisce alla musica unicamente il valore di spettacolo su cui le Istituzioni e la società civile investono rilevanti risorse, tralasciando uno degli aspetti più importanti ossia quello della alfabetizzazione e della pratica musicale. Dismamusica, grazie anche ad un’attività svolta in ambito internazionale, è portatrice di una conoscenza approfondita sui benefici che la pratica musicale porta a coloro che, conoscendo e praticando l’arte della musica, anche in ambito amatoriale, migliorano in modo significativo la qualità della propria vita. I benefici per coloro che studiano musica dall’età prescolare si evidenziano durante tutto l’arco della vita in qualunque attività o professione il soggetto intraprenda.

Tali ipotesi sono suffragate da dati raccolti da università e centri di ricerca in tutto il mondo: “I dati che abbiamo raccolto e diffuso a più riprese�, sottolinea Antonio Monzino, “sono evidentissimi. Eppure, in Italia, nonostante il nostro glorioso passato musicale, non siamo ancora arrivati neppure al punto di riconoscere nello strumento musicale un prodotto culturale�.

“Siamo arrivati al paradosso che è la sempre maggiore presenza nella scuola di bambini di varie etnie a far sì che la pratica e lo studio del linguaggio musicali vengano ritenuti come il più importante strumento di integrazione culturale dalle autorità scolastiche.

È necessario che il Governo riconosca il valore fondamentale formativo della musica impegnandosi ad introdurre nel sistema scolastico i programmi di apprendimento della musica e sostenga, attraverso un bonus fiscale, l’acquisto di uno strumento musicale inteso come sussidio didattico esattamente come lo sono i testi scolastici.

Questa politica è ormai presente nella maggior parte degli Stati che investono sulla formazione della persona, e come ben sappiamo l’Italia ha un’enorme necessità di investire in questa area per riallineare il nostro Paese agli indici di valutazione nel contesto dell’economia globale�.

“Chiediamo al nuovo Governo â€" ha concluso Monzino jr - per la ragioni sopraddette, di delineare una nuova politica che riconosca il valore formativo e culturale del fare musica, creando altresì le premesse per una crescita del settore basata sui ritorni positivi in chiave sociale e di considerare la nostra Associazione un interlocutore istituzionale nella definizione dei piani di intervento per il progresso e lo sviluppo del Paeseâ€�.

 

 

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