Dl Irpef: Il Senato vota la fiducia

Dl Irpef: Il Senato vota la fiducia

Con 159 voti a favore e 112 contrari l'aula di Palazzo Madama ha approvato la fiducia posta dal governo alla legge di conversione del decreto Irpef. Ora il provvedimento passa all'esame della Camera.

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5 giugno 2014
 
Con 159 voti a favore e 112 contrari il Senato ha approvato la fiducia posta dal governo alla legge di conversione del decreto Irpef. Il testo, confluito in un maxi-emendamento del governo, recepisce il decreto originario emendato dalle modifiche approvate in Commissione. Ora il provvedimento passa all'esame della Camera. Tra le misure del decreto, un allargamento della platea del bonus Irpef alle famiglie solo rinviato alla legge di Stabilità 2015, l'ampliamento delle detrazioni Irap rimandato alla Delega fiscale, poi rinvio della prima rata Tasi a ottobre per i Comuni 'ritardatari' (in attesa del decreto), via libera ai tagli per 150 milioni di euro alla Rai ma esentando la tv pubblica dai tagli dei costi operativi e salvaguardando le sedi regionali. Il rinvio del bonus che sarebbe stato concordato, secondo fonti parlamentari, fra Renzi, Alfano e Sacconi ha comunque creato più di qualche mal di pancia all'interno del Nuovo Centro Destra che, dell'estensione del bonus, aveva fatto un suo cavallo di battaglia al punto che sarebbe stato richiesta un'assemblea alla presenza di Alfano. Polemica politica a parte, sul bonus si è pronunciata anche la Corte dei Conti secondo cui serve una riforma vera per una riduzione dell'onere tributario e non surrogati. Nel Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, i magistrati contabili spiegano che "evasione, erosione, 'fughe' dalla progressività ma anche politiche redistributive basate sulle detrazioni di imposta (in larga parte, vanificate dal fenomeno dell'incapienza) così come scelte selettive, rientranti nell'ambito proprio e naturale della funzione dell'Irpef, affidate a strumenti 'surrogati' (i prelievi di solidarietà, i bonus, i tagli retributivi) sono all'origine di un sistematico svuotamento della base imponibile dell'Irpef, finendo per intaccare la portata e l'efficacia redistributiva dell'imposta". "Tutte scelte - prosegue - che allontanano e rendono più difficile l'attuazione di un disegno equo e strutturale di riduzione e redistribuzione dell'onere tributario". 
 

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