Draghi: "economia ancora debole, ripresa a fine 2013"

Draghi: "economia ancora debole, ripresa a fine 2013"

Intervento del presidente della Bce al Parlamento europeo: "la debolezza economica si estenderà nel prossimo anno, con una ripresa molto graduale nella seconda metà". "Perseverare nelle riforme anche se a breve termine ci sono costi per i cittadini".

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18 dicembre 2012

Economia ancora debole nel 2013 ma la ripresa, seppur ''molto graduale'', arriverà nella seconda metà dell'anno: sceglie la linea della cautela il presidente della Bce Mario Draghi, che al Parlamento europeo ha lanciato un appello ai governi, affinché ''perseverino nelle riforme'' anche se significano, a breve termine, costi per i cittadini. Ma per Draghi è fondamentale che non si ripetano
più gli squilibri del passato, e per questo non si può deviare dal percorso di risanamento in atto. Tanto più che ''già se ne vedono i risultati, ad esempio nell'aumento degli export di Paesi come Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda''. ''La debolezza economica si estenderà ancora nel prossimo anno, con una ripresa molto graduale nella seconda metà dell'anno'', ha detto Draghi, sottolineando come ripresa ci sarà se le riforme andranno avanti. ''Le riforme economiche danno frutto anche se, nel breve termine, il costo per i cittadini è considerevole. Ma le riforme sono il giusto corso, sono inevitabili e i governi devono perseverare'', ha spiegato. E se non fa troppe previsioni per il 2013, Draghi si sofferma a parlare del 2012, un anno ''non facile'', l'anno dei ''progressi dolorosi'', dove l'Eurozona ha preso importanti iniziative per arginare la crisi che hanno portato al fiscal compact, al fondo salva-Stati Esm e al primo passo dell'unione bancaria. Per Draghi, proprio quest'ultimo può essere ''un punto di svolta nella soluzione delle nostre sfide attuali, e contribuirà a restaurare la fiducia nel settore bancario dell'Eurozona''. Perché ''aiuterà a rimettere in sesto i prestiti interbancari e i flussi finanziari tra Stati, con effetti tangibili sull'economia reale''. La Bce, incaricata della supervisione, aspetta ora il via libera definitivo del Parlamento Ue e del Consiglio per avviare
le manovre per mettere in piedi il sistema immaginato dalla Ue, e prevede di essere pronta dopo circa un anno, cioè intorno a marzo 2014. E il presidente assicura: ci sarà una ''effettiva separazione tra politica monetaria e supervisione finanziaria'', distinzione ''essenziale'' per Francoforte, convinta che comunque una ''supervisione più forte faciliterà l'azione di politica monetaria''. Un modo per rassicurare i tedeschi che hanno fatto resistenza fino all'ultimo temendo che compiti di supervisione per la Bce avrebbero messo a rischio la sua principale funzione di responsabile della politica monetaria. Ma per Draghi la supervisione unica non è sufficiente: la
priorità per il 2013 è mettere il secondo tassello dell'unione bancaria, cioè il 'meccanismo unico di risoluzione' che consentirà il 'default ordinato' di una banca. Seconda priorità, il rafforzamento dell'unione monetaria: per il presidente, la proposta di ''contratti per le riforme'' tra Stati e Ue è ''un percorso promettente'', soprattutto per quei Paesi messi peggio sul fronte della competitività.

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