L'e-commerce cresce anche in FVG, più strumenti e risorse per i piccoli negozi

L'e-commerce cresce anche in FVG, più strumenti e risorse per i piccoli negozi

Confcommercio Triste ha organizzato il convegno "Commercio Elettronico e Tradizionale – Tendenze strumenti e compatibilità per le imprese nell'era di Internet".

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24 giugno 2019

Una panoramica su dinamiche dell'e-commerce e utilizzo della rete, una riflessione che impongono i nuovi scenari per garantire adeguato equilibrio tra tutte le componenti della rete distributiva e, soprattutto, l'esigenza di strumenti e risorse per il commercio di vicinato, essenziale per produttività, occupazione e fruibilità sociale dei centri storici e dei quartieri. Questo il filo conduttore del convegno "Commercio Elettronico e Tradizionale – Tendenze strumenti e compatibilità per le imprese nell'era di Internet", organizzato dalla Confcommercio di Trieste e svoltosi presso la sede dell'associazione di categoria. In apertura, il presidente della Confcommercio giuliana, Antonio Paoletti ha evidenziato come le nuove tecnologie abbiano inciso profondamente sulle abitudini dei consumatori quanto a opzioni, modalità e esperienze di acquisto. "Un quadro – ha spiegato Paoletti – non eludibile e che pertanto rende ormai indispensabile la capacità, da parte delle imprese, di rinnovare e adeguare, per quanto possibile, format strutturale e offerta commerciale per non essere bypassate da competitor di maggiori dimensioni e capacità in termine di investimenti. Tuttavia - ha proseguito - disponibilità alla formazione e vocazione ad innovare, per un piccolo imprenditore, non possono bastare, considerati i tanti oneri, su tutti fisco e burocrazia, che rendono spesso problematica l'esistenza di un'azienda, specie se a conduzione familiare. Occorrono misure concrete e mirate a tutela delle micro, piccole e medie imprese, da concretizzare attraverso interventi concreti primo dei quali intanto la messa a punto di una web tax, nel quadro di una concorrenza leale fra tutte le componenti distributive e nel pieno rispetto degli adempimenti fiscali anche da parte dei colossi dell'online".  

"L'e-commerce oggi in Italia: trend e dinamiche – Pierluigi Ascani, Format research

Nel nostro Paese tra il 2008 e gli inizi del  2018 i negozi tradizionali sono scesi di oltre 63mila unità (da 570 mila a 510mila), mentre le attività esclusivamente web si sono triplicate (da 6mila a 20mila, +333%), una dinamica di crescita riscontrata in misura ragguardevole anche in Friuli Venezia Giulia dove, le unità produttive dedite al solo online, sono 319 (+169 rispetto a dieci anni fa, per una percentuale di incremento del 211%). "L'espansione del  web - ha rilevato Ascani - si riflette conseguentemente anche sul fronte del valore degli acquisti che, nel 2018, in Italia, ha sfiorato i 27,5 miliardi di Euro (+16% sul 2017 e +21 miliardi in più sul 2009 in termini di valore), un trend derivante dal costante lievitare dell'utilizzo della rete da parte degli utenti (il 76% abituali, per lo più a mezzo PC), sia per i servizi (su tutti il turismo, con un +6% tendenziale) che per i prodotti, specie di arredamento (+53%), alimentari (+34%) e di abbigliamento (+20%)" In espansione anche il valore delle vendite di siti italiani a consumatori esteri che, nel 2018, è stato di 3,9 miliardi di Euro, il 16% complessivo delle transazioni di e-commerce concluse nel nostro Paese.

Il negozio nell'era di Internet - Fabio Fulvio, Confcommercio Imprese per l'Italia

Fabio Fulvio, responsabile dell'Area Marketing, Innovazione e Internazionalizzazione di Confcommercio nazionale, ha in prima battura tracciato un identikit del web shopper, per lo più di età compresa tra i 25 e i 55 anni, con i millennials, tuttavia che, stando a una recente campionatura conoscitiva, evidenziano comunque una certa affezione per il negozio "classico", in quanto associato a relazione umana, competenza e valore esperienziale dell'acquisto. A seguire, Fulvio ha poi presentato alcuni possibili opzioni da seguire, da parte del negozio tradizionale, per rimanere e/o consolidarsi su un mercato in continua evoluzione, prima fra tutte un'attenzione analitica per alcuni indicatori essenziali che testimoniano lo stato di salute di un'azienda.

Successivamente, Manlio Romanelli, vicepresidente vicario di Confcommercio Trieste, ha presentato alcune proposte mirate per offrire alle imprese quell'indispensabile background conoscitivo per poter operare in ambito digitale. "Il web - ha spiegato infatti - è un'opportunità senza preclusioni per alcuno, ma affinchè rappresenti un valore aggiunto per l'impresa e non un onere o, peggio ancora, una possibile criticità, è evidente che un presupposto imprescindibile di un percorso di soddisfazioni, è dato dal possesso di una certa preparazione".

Da qui, pertanto, un'ampia gamma di proposte messe in campo dall'associazione di categoria a beneficio degli operatori economici, calibrate peraltro in base al grado di conoscenza delle varie discipline, che includono il marketing digitale e le sue potenzialità, l'utilizzo dei social network, l'export digitale, l'Hub spin EDI, sportello deputato all' assistenza alle imprese sull'innovazione informatica e digitale e le opportunità di internazionalizzazione di un'impresa, anche se di piccole dimensioni, che derivano appunto dall'interfacciarsi con il web.

"La rete tuttavia – ha quindi proseguito Romanelli – non deve però far scordare l'importanza dell'esperienza fisica del cliente in un punto vendita nel quale, da parte dell'imprenditore, sono possibili diverse opzioni di interventi migliorativi in grado di incrementare l'appeal del negozio e della relativa offerta.

Pertanto, un altro segmento delle proposte di Confcommercio, poggerà comunque su assi più tradizionali tra cui la vetrinistica, la comunicazione diretta con il cliente, le lingue, le possibili modalità di allestimento, format e disposizione del negozio, la consulenza d'immagine e altro ancora.

Opportunità agili e con un limitato dispendio di tempo, mini-seminari di un paio d'ore con successivo affiancamento al singolo imprenditore - ha proseguito Romanelli – alle quali gli operatori economici possono accedere a prezzi convenienti o anche, grazie ad alcuni strumenti disponibili, a costo zero.

Romanelli ha concluso il suo intervento ricordando il supporto che l'associazione di categoria dà nell'informare e assistere le imprese in tema di contributi fra cui quello, fondamentale per Confcommercio, afferente l'articolo 100 della Legge Regionale 29 del 2005, il cui bando è atteso per l'autunno, una disposizione normativa di grande valenza a sostegno dell'innovazione delle aziende.  

Le risposte della politica - Il punto di vista della Regione FVG e del Comune di Trieste

L'assessore regionale alle Attività Produttive, Sergio Bini, evidenziando come le limitate disponibilità di risorse non consentano più interventi a pioggia, ha comunque ribadito la priorità rappresentata dal commercio per l'attuale amministrazione in quanto tassello essenziale per l'attivazione e la ripresa di un circuito virtuoso dell'economia. Una consapevolezza che si tradurrà in supporti concreti alle imprese del comparto commerciale nell'affrontare le sfide della digitalizzazione e dei nuovi strumenti attori del mercato.

L'assessore ha poi preannunciato, fra gennaio e febbraio 2020, la pubblicazione di un nuovo bando, che avrà una dote di circa 12 milioni di Euro, per sostenere appunto l'innovazione e la competitività del tessuto produttivo regionale incluso quello afferente il terziario.

Sul versante dell'amministrazione comunale, l'assessore alle Attività Economiche, Serena Tonel, ha anticipato invece come rivitalizzazione dei quartieri, anche sotto il profilo commerciale, organizzazione di eventi nei rioni, sostegno all'aggregazione delle reti di imprese, specie nella forma di centri commerciali naturali e azioni per un sempre maggiore incremento dei flussi turistici, saranno tra gli assi principali sui quali poggeranno le politiche di sviluppo del Comune di Trieste.   

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