E' INIZIATA LA CORSA AI SALDI ESTIVI

E' INIZIATA LA CORSA AI SALDI ESTIVI

E' partita il primo luglio da Milano e Torino la stagione dei saldi estivi. Ogni famiglia spenderà in media intorno ai 260 euro, per un valore totale di poco inferiore ai 3 miliardi, circa il 9% del fatturato annuo del settore.

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30 giugno 2006
Partono i saldi estivi
Partono i saldi estivi

 

Vetrine in saldo nei negozi di Milano e Torino dal primo luglio, a Napoli per lo shopping a prezzi scontati è necessario pazientare fino al 7 luglio, a Roma e Palermo toccherà sabato 8 luglio, mentre solo il 15 luglio partiranno i saldi a Firenze e Venezia. Via via gli altri capoluoghi secondo i calendari fissati dalle Regioni o dai Comuni. Poco meno di 3 miliardi di euro il valore dei saldi estivi, che incidono per circa l’9% sul fatturato annuo del settore â€" pari a 32 miliardi di euro - e che vedranno ogni famiglia spendere in media intorno ai 260 euro. “Anche quest’anno si conferma la tendenza da parte delle famiglie di concentrare gli acquisti nel periodo dei saldi â€" dichiara Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia-. Infatti  l’incidenza dei saldi sulla spesa è nel tempo leggermente aumentata, dimostrandoci di conseguenza che le vendite di stagione soffrono di più di quelle di fine stagioneâ€�. “Per questi saldi 2006 le aspettative degli operatori del settore â€"continua Borghiâ€" sono di moderato ottimismo, anche perché quest’anno, complice il clima, la stagione è partita un po’ in ritardoâ€�. Con l’avvìo dei saldi estivi viene riproposta in quasi 30 province, da Milano a Palermo, l’ormai sperimentata iniziativa “Saldi Chiariâ€� , che in alcune città, come ad esempio Perugia prende il nome di ‘saldi trasparenti’, o ancora a Bologna ‘saldi tranquilli’. “Cambia il nome â€" spiega Borghi - ma non il significato dell’iniziativa che rende l’acquisto in saldo trasparente, perché regolato da un codice di comportamento che garantisce sia il consumatore che il commercianteâ€�.

 

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

 

1.       Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n.24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2.       Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3.         Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.

4.         Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. 

 

 

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