Ecco l'euro: viaggio nel commercio italiano

Ecco l'euro: viaggio nel commercio italiano

Una "fotografia" di dieci Federazioni del terziario che si stanno preparando all'avvento della moneta unica. Secondo una ricerca di Comufficio, quasi i tre quarti degli 850mila registratori di cassa installati in Italia sono adeguati all'euro.

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16 novembre 2001

Le Federazioni alle prese con gli europroblemi

 

"Confcommercio on line" ha fotografato le criticità del passaggio all'euro di 10 Federazioni del Terziario che si troveranno volenti o nolenti ad affrontare il passaggio dalla lira all'euro.

Si va dalla necessità di avere in cassa scorte ingenti di euromonete per poter dare i resti (bar, dettaglianti alimentari) alle difficoltà di smaltire per tempo francobolli e marche da bollo (tabaccai); ancora dall'adeguamento dei registratori di cassa alla mezzanotte del 31 dicembre 2001 (locali notturni) all'organizzazione dei punti vendita come fossero banche (supermercati), per non dire della lungaggine nella preparazione dei saldi invernali (negozi di abbigliamento).

Ecco allora che dall'incontro ravvicinato con Federabbigliamento, Confedorafi, Fit, Fiva, Fida, Faid, Snag, Fenacom, Figisc/Anisa e Fipe non vengono fuori solo i problemi della singola categoria, ma anche l'esigenza dei commercianti di arrivare all'ora X pronti e preparati per non creare disguidi e ansie ai consumatori.

Come detto, saranno i locali notturni ad "incontrare" per primi l'euro ed è necessario che i registratori di cassa siano operativi fin dalla mezzanotte del 31 dicembre. A questo proposito, secondo un'indagine dell'Osservatorio euro di Comufficio, l'associazione nazionale delle aziende distributrici di prodotti e servizi informatici aderente a Confcommercio, ad un mese e mezzo dall'appuntam ento con l'euro, quasi i tre quarti, il 74,2% per l'esattezza, degli 850mila registratori di cassa installati in Italia è adeguato alla nuova moneta. In particolare, il 78,1% al Nord, il 73,9% al Centro e il 68,0% nelle regioni Meridionali e nelle Isole. Secondo il Presidente di Comufficio "per il 31 dicembre sicuramente non si raggiungerà il 100% di adeguamento. Ci fermeremo, presumibilmente, intorno al 94-95% in quanto dobbiamo considerare le imprese stagionali, quelle delle città costiere, che, aprendo i battenti nell'estate 2002, stanno ancora rimandando l'adeguamento delle proprie attrezzature".

Secondo i dati dell'Osservatorio Comufficio, le imprese della Valle d'Aosta (con un 94,8%), del Friuli Venezia Giulia (91,7%) e del Trentino Alto Adige (88,2 %) risultano essere quelle maggiormente pronte alla nuova moneta. "Fanalino di coda", invece, per Calabria (57,7%), Puglia e Basilicata (entrambe al 66,2%).

Tra le principali città, Bologna è al 90%, Venezia all'85,1%, Bari all'82,4%, Palermo al 79,4%, Cagliari al 78,8%, Genova al 74,3%, Roma al 74,2%, Milano al 64,2%, Firenze al 69,3%, Napoli al 67,5%, Torino al 63,8%.

 

(F.C.)

 

 

 

 

 

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