Elezioni, Unione Alto Adige in campo

Elezioni, Unione Alto Adige in campo

In vista del voto provinciale del prossimo 22 ottobre elaborato un documento programmatico in dieci punti. Il presidente Moser: “sono temi che seguiamo con impegno”.

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2 ottobre 2023

“Abbiamo inviato un documento programmatico a tutti i partiti e i movimenti che si candidano. E per dare ai nostri associati, e non solo, una panoramica delle posizioni dei singoli partiti, abbiamo invitato questi ultimi a indicarci un candidato o una candidata con i quali abbiamo avuto un breve colloquio (i relativi video saranno pubblicati fino alle elezioni e oltre sul sito dell’Unione)”. Parole del presidente dell’Unione Alto Adige, Philipp Moser, che illustra l’iniziativa presa dall’Associazione in vista  delle elezioni provinciali in programma il prossimo 22 ottobre.

“Con il voto saranno poste le basi fondamentali per la politica economica dei prossimi cinque anni. Sarà deciso il nome di chi sarà chiamato a governare, di chi appoggerà questo lavoro e di chi parteciperà. Non vogliamo dare alcuna indicazione di voto, ma invitiamo imprenditrici e imprenditori a esprimere il proprio voto e appoggiare candidate e candidati attenti alle esigenze dell’economia e che condividono i valori, i temi e le priorità della nostra associazione”, precisa Moser.

Ecco un estratto dei temi e degli ambiti d’azione nel documento programmatico.

1. Sviluppo urbano

  • Con la sua visione – “Innalzare la qualità della vita in Alto Adige tramite uno sviluppo economico mirato di paesi e città” – l’Unione ha definito con chiarezza la propria strategia.
  • Con questa visione l’Unione si è posta l’obiettivo di essere un centro di competenza per lo sviluppo delle città, dei centri urbani e dei quartieri nonché dei paesi.
  • In questo senso, oltre al commercio al dettaglio, giocano un ruolo fondamentale anche le attività importanti a livello locale nei settori servizi e gastronomia.

2. Sostenibilità

  • A partire dalla sua visione di sviluppatore urbano, l’Unione si occupa dei due pilastri della sostenibilità: quello ecologico e quello economico.
  • Da un lato si tratta di affrontare la mobilità interna ai centri urbani: essa interessa diversi settori che influiscono nello sviluppo urbano.
  • Dall’altro lato bisogna rafforzare i circuiti economici locali: imprenditoria sostenibile, fiducia, prodotti locali, trasparenza, tracciabilità, centri urbani vitali, qualità garantita, responsabilità sociale, contatto personale, vicinanza al cliente e tragitti brevi hanno un ruolo fondamentale. In breve: la fiducia verso i prodotti, il commerciante/gastronomo/prestatore di servizi diventa sempre più importante, anche in Alto Adige.

3. Mobilità e raggiungibilità dei centri urbani

  • I centri urbani dell’Alto Adige devono essere accessibili e raggiungibili con tutte le forme di mobilità (soprattutto ecologica e pubblica).
  • Per riuscirci servono le relative condizioni di ordine generale come una sufficiente offerta di parcheggi (anche per biciclette) e una loro gestione più ospitale nei confronti di consumatori e visitatori.
  • La buona raggiungibilità è un fattore concorrenziale decisivo tra i comuni e influenza l’attrattività e la forza di attrazione di un centro urbano.
  • Devono essere trovati degli stimoli per incrementare le frequenze nei centri urbani senza tenere lontane le persone dai centri abitati.
  • Bisogna incentivare e implementare progetti di mobilità delicata a livello urbano, sia per le persone che per le merci (soluzioni smart city).

4. Commercio di vicinato e circuiti economici locali

  • Rispetto alle regioni limitrofe, l’Alto Adige dispone ancora oggi di un commercio di vicinato ancora in gran parte intatto.
  • Esso permette di acquistare i prodotti primari in paesi e quartieri, crea posti di lavoro e garantisce la qualità della vita nei nostri centri urbani vitali.
  • Bisogna quindi continuare a sostenere e rafforzare questa struttura con i più diversi interventi. Il mantenimento ovvero l’apertura del primo esercizio del commercio di vicinato deve essere ulteriormente incentivato e i relativi criteri vanno ampliati.
  • La popolazione locale deve essere sensibilizzata a favore degli acquisti in loco.
  • Regionalità e circuiti economici locali creano un forte tessuto economico, creano benessere e qualità della vita e assicurano posti di lavoro sul territorio – con l’obiettivo di trattenere potere d’acquisto e creazione di valore aggiunto in regione.

5. Digitalizzazione e strumenti online

  • Particolarmente il commercio si trova in forte cambiamento. La rivoluzione nei comportamenti d’acquisto dei clienti minaccia i modelli commerciali consueti e richiede idee nuove e innovative senza mettere da parte tutto ciò che ha dimostrato di funzionare e senza rinunciare alle particolarità che rendono unico il nostro panorama economico.
  • In questo senso, bisogna sostenere e incentivare gli interventi a favore della digitalizzazione, affinché le aziende non rimangano indietro col loro sviluppo e possano sfruttare al meglio il proprio potenziale online – dalla visibilità e presenza digitale fino all’allestimento di un negozio digitale.

6. Commercio e turismo

  • Commercio e turismo vanno promossi insieme. Tra questi due settori esiste da sempre una relazione strettissima.
  • Ogni anno, migliaia di ospiti visitano i nostri centri urbani per usufruire dell’offerta commerciale e per visitare i nostri paesi e città, particolarmente vitali e attrattivi, anche per merito della loro offerta commerciale e gastronomica in grado di vantare una lunga tradizione storica.
  • È un’ulteriore dimostrazione del fatto che, i centri urbani dell’Alto Adige, con la loro offerta moderna e variegata, sono in grado di vantare un’elevata capacità concorrenziale.
  • Il tema Shopping e acquisti dovrebbe essere inserito con maggiore impegno nel programma dell’attività del prestatore di servizi economici IDM Alto Adige e messo in maggiore evidenza nella promozione dell’Alto Adige.
  • Serve una più forte collaborazione tra commercio e turismo che si basi anche sui relativi progetti e investimenti nell’ambito dello sviluppo urbano da parte delle competenti Associazioni turistiche.

7. Imprenditoria e ricambio generazionale

  • In Alto Adige servono più imprenditoria e pensiero imprenditoriale.
  • Troppo spesso, nel dibattito pubblico, il ruolo delle imprenditrici e degli imprenditori non trova sufficiente attenzione.
  • Bisogna pertanto porre le basi affinché, in futuro, “Essere e diventare imprenditore” mantengano la propria attrattività.
  • Vanno premiati i risultati e le iniziative e vanno incentivati l’innovazione e lo spirito imprenditoriale.
  • Dalle nuove generazioni non vengono solo i futuri professionisti e dirigenti, ma anche le imprenditrici e gli imprenditori di domani. Saranno loro a fondare nuove aziende, rilevare quelle già esistenti, mantenere posti di lavoro e crearne di nuovi.
  • Bisogna fare tutto il possibile affinché non si pianifichi il futuro dimenticando del tutto il mondo dell’economia.

8. Carenza di personale

  • Le cause della carenza di personale sono estremamente varie. Non esiste una soluzione unica, ma un insieme di provvedimenti e strumenti in grado di migliorare la situazione.
  • I nostri settori offrono professioni molto varie e ricche di vantaggi e benefit, a partire da quelli previsti dal contratto collettivo nazionale, alla conciliazione tra lavoro e famiglia, al tempo parziale e alla flessibilità, a tutti i servizi offerti dall’Ente bilaterale EBK, senza dimenticare le prestazioni di welfare e gli elementi di integrazione salariale in grado di unire vantaggi per i collaboratori e costi ridotti per le aziende.
  • Soprattutto commercio e gastronomia offrono buone possibilità di conciliazione tra lavoro e famiglia e flessibilità oraria nel lavoro quotidiano. Sono disponibili moltissimi posti di lavoro a tempo parziale: nel commercio quasi un terzo di tutti gli occupati lavorano a tempo parziale (l’83 percento di essi sono donne).
  • Questi settori offrono inoltre possibilità di rientro professionale e opportunità per chi arriva da altri settori.
  • I giovani dovrebbero poter accedere ai lavori estivi a partire dal 14° anno di età. Attualmente, in Italia, ciò è possibile solo a partire dai 16 anni (con eccezione dell’apprendistato).
  • Dovrebbero essere create le possibilità e le premesse nell’ambito del diritto del lavoro affinché i pensionati motivati e disposti a lavorare, possano esercitare una professione anche dopo il pensionamento, senza che ciò causi loro degli svantaggi.
  • Dato che, a causa dello sviluppo demografico, è chiaro che in futuro tutti i settori economici soffriranno di una mancanza di personale e non potranno quindi occupare tutti i posti disponibili, laddove possibile dobbiamo anche occuparci con impegno sempre maggiore di digitalizzazione e automazione dei processi lavorativi. Questo è un campo che presenta un potenziale ancora molto grande.

9. Legislazione: urbanistica e commercio

  • L’Unione si impegna per il mantenimento e lo sviluppo dell’attuale tessuto commerciale con un equilibrato rapporto tra piccoli e medi negozi specializzati a conduzione familiare e grande distribuzione nei centri urbani e nelle zone residenziali.
  • In Italia, l’Alto Adige ha la maggiore quantità di superfici commerciali per abitante: 1,93 metri quadrati di superficie commerciale/abitante rispetto a una media italiana di 1,03 m²/abitante. L’Alto Adige supera anche la media in Austria (1,65 m²/abitante) e Germania (1,44 m²/abitante).
  • La massima priorità è sempre stata – e deve esserlo anche in futuro – di rafforzare e sviluppare ulteriormente il commercio al dettaglio nei centri urbani, così da garantire l’attrattività e la vitalità di paesi, centri storici e quartieri.
  • L’Unione è altresì impegnata a favorire la creazione di nuove opportunità di sviluppo per le aziende nei centri urbani, come per esempio l’uso promiscuo di un immobile (concept store), cioè la compresenza di diverse attività in una sola superficie aziendale, come per esempio commercio al dettaglio, somministrazione di cibi e bevande, servizi o attività artigianali a basse emissioni (per esempio: calzolaio, parrucchiere, estetista).
  • Garantire la certezza del diritto: servono leggi e norme chiare e valide per tutti i soggetti in tutti i settori economici e di tutte le grandezze. Queste leggi devono essere applicate con coerenza e verificate con regolarità. Anche la pubblica amministrazione e le istituzioni competenti devono garantire il rispetto delle leggi vigenti, e non evitare di contestare le violazioni per paura di richieste di risarcimento.
  • Fondamentalmente, l’obiettivo primario è ampliare le competenze dell’Autonomia e la legislazione autonoma in molti settori.

10. Equa concorrenza

  • Anche a causa della pandemia, molte decisioni d’acquisto nell’ambito del consumo si sono orientate al commercio online, soprattutto alle grandi multinazionali dell’online.
  • È in atto una trasformazione strutturale. Il commercio al dettaglio si compone ormai di due elementi imprescindibili: la parte stazionaria e quella online. Però: manca un’equa concorrenza. E ciò include anche l’elemento dell’equità fiscale.
  • Grazie a ottimizzazioni fiscali e trasferimenti in paradisi fiscali, i giganti dell’online pagano delle imposte sul fatturato di entità trascurabile. Si tratta di un enorme svantaggio per le aziende locali.
  • Servano regole uguali per tutti i soggetti coinvolti – che siano stazionari od online, piccole aziende o grandi multinazionali. Le imposte devono essere pagate laddove si crea il fatturato e si generano utili.
  • Servono condizioni che garantiscano un’equa concorrenza e, quindi, un cambiamento del modello fiscale a livello europeo e internazionale che permetta una parità reale del peso fiscale anche nella tassazione del commercio online – in modo che tutti i soggetti possano lavorare alle medesime condizioni.

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