EURO, QUANTO MI COSTI?

EURO, QUANTO MI COSTI?

Concluso il progetto Confcommercio "Facciamo la spesa in euro"

Consumatori complessivamente poco a conoscenza delle modalità di introduzione dell'euro, ma in massima parte convinti che i vantaggi connessi alla valuta comune supereranno di gran lunga gli svantaggi; imprenditori più informati ma ansiosi di partecipare anche a più ampie sperimentazioni, per poter meglio individuare i problemi organizzativi e gestionali che deriveranno dalla moneta unica, oltre che per poter quantificare i costi dell'adeguamento, tenendo presente che per le sole attività "tecniche"di doppia etichettatura e doppio scontrino essi sono stati pari a circa 9 milioni a impresa.
Questa la sintesi della ricerca condotta negli ultimi mesi del '97 e nei primi del '98 da Confcommercio in collaborazione con la Commissione europea e con Euromadis, ricerca che ha preso il via con la simulazione dell'uso dell'euro in 21 punti vendita (Superdì, Ipersidis, Alimarket, AliA&O, SuperA&O, Famila) distribuiti in tutta Italia (18 città) e che si è conclusa adesso con l'elaborazione delle informazioni raccolte. Prima, durante e dopo la sperimentazione sono state infatti condotte 3.900 interviste sui consumatori e 50 sui gestori dei negozi, con lo scopo di verificare il grado di conoscenza "a priori" del processo di integrazione, quello successivo alla simulazione e infine le aree ritenute critiche dai consumatori (specie delle fasce "deboli") e dagli imprenditori nella conoscenza e nell'uso dell'euro.
Scopo del progetto era infatti far emergere i problemi nel processo di accettazione della nuova moneta e anche individuare il ruolo che potranno svolgere le imprese commerciali nell'informare, determinare e sviluppare tale processo.
La simulazione è consistita nella doppia indicazione di prezzo per tutti i prodotti esposti; 100 di essi, quelli dell'"europaniere", offrivano agli acquirenti accantonamenti in euro che, sommati dalle casse, davano origine agli Eurobuoni da consegnarsi ai clienti in pezzi da 1 euro e 0,5 euro.
I clienti potevano spendere gli Eurobuoni per pagare la spesa successiva e tutti gli scontrini rilasciati evidenziavano i prezzi in entrambe le valute. Gli Eurobuoni distribuiti sono stati 200.000, i clienti contattati 400.000.

LO STATO DELLA CONOSCENZA DELL'EURO: LE PRIME RILEVAZIONI
Nonostante l'intensità "informativa" sulla integrazione e la ripercussione della stessa nel concreto, circa metà (53-54%) della popolazione non era, al momento della rilevazione, a conoscenza di modalità e tempi di introduzione dell'euro.
Probabilmente, le cause sono da una parte la relativa poca importanza data fino a poche settimana fà alla moneta in sè, nell'ambito della comunicazione/informazione veicolata dai mass-media (stampa,TV), più centrata sul processo di unificazione; dall'altra, anche, una attitudine "naturale" a non preoccuparsi sino a che "le cose non accadono".
In particolare, circa il livello di conoscenza dei criteri di introduzione dell'euro:
* solo il 17,4% dei cittadini indicava correttamente il 2002
* il 41% era a conoscenza della circolazione parallela e del fatto che, a valle di questa, l'euro sostituirà completamente la lira.
Vi è, anche, da sottolineare la relativa conoscenza dell'euro (più ampiamente delle norme, modalità connesse, implicazioni operative) da parte dei distributori che tendono però a delegare allo hardware/software la soluzione di tutti i problemi operativi/gestionali.

I VANTAGGI E GLI SVANTAGGI DELL'EURO
A fronte della scarsa conoscenza si rileva, comunque, un atteggiamento complessivamente "positivo" verso il processo di integrazione in atto.
Nel complesso, i cittadini intervistati individuano più vantaggi che svantaggi nell'introduzione dell'euro (più vantaggi: 53%; più svantaggi: 16%), ma questa percezione positiva sembra essere legata più a una generica speranza connessa ai problemi incombenti (disoccupazione, garanzia della spesa sociale), in una sorta di esorcizzazione di essi, che alla moneta stessa. Numerosi anche i casi (specie tra gli anziani) in cui l'euro è vissuto come un accadimento formale, sottovalutato.

L'IMPATTO DELL'INTRODUZIONE DELL'EURO
Nella percezione dei cittadini italiani, l'introduzione dell'euro comporterà:
* un costo rilevante, che sarà pagato dai cittadini ma non attraverso l'aumento dei prezzi/costo della vita ( si suppone, quindi, un aumento della pressione fiscale);
* non viene, comunque, esclusa l'ipotesi di un trasferimento dei maggiori costi sui prezzi finali;
* l'aumento della concorrenza straniera, con conseguente compressione della capacità competitiva italiana;
* la necessità di "darsi da fare" per competere con i paesi più forti.

Eppure, anche se non motivata, la partecipazione alla moneta unica sembra molto importante per il 48% dei cittadini e l'80% degli intervistati ritiene che l'Italia "ce la farà" (come infatti è avvenuto).

LA CIRCOLAZIONE PARALLELA
Se, da una parte, la doppia circolazione è ritenuta una necessità, forse irrinunciabile, dall'altra, essa pone non pochi problemi.
Quanto sia cruciale è evidente più sul versante del distributore che non del consumatore finale.
Se è certo che la circolazione parallela "aiuta" il cittadino a "prendere confidenza" con la moneta unica, è altrettanto certo che essa pone problemi "pesanti" al distributore.
Si tratta, quindi, di trovare soluzioni che minimizzino il periodo di circolazione parallela, ovvero, che accelerino il processo di "svezzamento" del consumatore finale.

LE RICHIESTE DEGLI IMPRENDITORI
La maggior attesa degli intervistati riguarda la componente economica, ovvero, gli "interventi economici" a supporto della conversione:
* deducibilità fiscale dei nuovi costi, imposti alla distribuzione commerciale, per passare dalla lira all'euro;
* contributo agli investimenti di adeguamento dell' hardware e del software;
* finanziamento o cofinanziamento dei costi di formazione del personale.

I COSTI
Questi i costi, espressi in lire, relativi solo a doppia etichettatura e doppio scontrino, sostenuti dalle imprese coinvolte nella sperimentazione:

Sviluppo software casse 1.950.000
Installazione software 2.035.000
Test software 280.000 4h
Installazione/implementazione/controllo 140.000 2h
Formazione personale alle casse 140.000 2h
Modifica programma etichette 800.000 4h programmatore
Costo stampa etichette (costo unitario) 100.000 10 Lire
Sostituzione etichette (n°etichette) 1.200.000 60h per punto vendita
Risostituzione etichette 1.200.000 " " "
Tempi stampa etichette 427.500 28,5h
Tempi ristampa etichette 427.500 28,5h

TOTALE 8.700.000

L'ESITO DELLA RICERCA
I risultati delle verifiche effettuate portano a concludere che la simulazione "Facciamo la spesa in Euro" ha avuto impatto significativo e positivo sui pubblici coinvolti, sia pure essendo stata limitata in termini temporali (solo quattro settimane) ed in relazione al numero di prodotti costituenti l'Europaniere (solo un centinaio di referenze).
Infatti, la conoscenza esatta di cosa sia l'integrazione monetaria giunge all'ultima rilevazione (delle tre effettuate) al 9,4% contro il 3,9% della prima, mentre la conoscenza parziale scende dal 40,6% al 37,3%; la conoscenza dei criteri di introduzione dell'euro tocca quasi il 50% (per coloro che hanno utilizzato gli Eurobuoni) contro il 38% dell'inizio, e anche sui tempi il miglioramento è consistente: il 17,4% (che sale al 20,4% nel caso degli utilizzatori dei buoni) degli intervistati nella terza fase indica correttamente il 2002, a fronte dell'11,4% di partenza.
Nessun cambiamento invece si è prodotto nella percezione di vantaggi e svantaggi che l'integrazione può portare all'Italia: la maggioranza degli intervistati (53%) è convinta che i vantaggi saranno complessivamente superiori agli svantaggi.

 

 

 

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