Brennero, Fai-Conftrasporto a Bolzano con Salvini
Brennero, Fai-Conftrasporto a Bolzano con Salvini
Manifestazione nel capoluogo altoatesino contro i divieti imposti ai tir. Uggè: “con il governo contro i soprusi dell’Austria”.
C’era anche il presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè, il 9 ottobre scorso a Bolzano con il ministro Matteo Salvini per appoggiare l’azione del Governo italiano presso l’Unione Europea contro i divieti dell’Austria al Brennero e ribadire il principio della libera circolazione delle merci.
“Abbiamo deciso di essere al fianco del ministro perché per la prima volta si stanno compiendo ulteriori e più decisi passi in avanti rispetto ai fiumi d’inchiostro inutilmente versati dai Governi precedenti nelle missive all’Europa. L’attuale Governo – ha affermato Uggè – farà ricorso alla Corte di Giustizia Europea per contrastare quello che è un vero e proprio sopruso dell’Austria nei confronti dell’Italia, con le limitazioni ai Tir incrementate di anno in anno”.
“La Federazione degli Autotrasportatori Italiani che fa capo a Conftrasporto-Confcommercio lo ha più volte affermato. Tutto è iniziato con la Convenzione delle Alpi, Protocollo Trasporti, e di tempo da allora ne è passato. La permeabilità dell’arco alpino – ha ribadito Uggè - è fondamentale per la sopravvivenza delle imprese che hanno scelto di continuare a produrre in Italia, non delocalizzando: per questo occorre rilanciare quel ‘Patto della Logistica’ che il governo Berlusconi avviò nel 2004 e che poi il tecnico Mario Monti decise di affossare”.
“Brennero e divieti austriaci, interventi manutentivi, mancata condivisione della seconda canna del Bianco, produrranno gravi conseguenze sui collegamenti alpini. Il momento è certamente complesso – ha avvertito Uggè - ma il tema delle infrastrutture deve diventare centrale per le scelte della nostra economia”.
“La manifestazione di oggi a Bolzano - ha aggiunto Uggè - ha un titolo che condividiamo in pieno, 'L’Italia dei Sì', contro le decisioni pseudo-ambientaliste che non tengono conto dell’esigenza di conciliare ambiente, economia e ragioni socio-economiche, e che producono ostacoli alla libertà di circolazione finendo per penalizzare cittadini e imprese. Le aziende del trasporto non possono chiamarsi fuori: in gioco c’è non solo il loro futuro, ma quello dell’Italia tutta”, ha concluso il presidente di Fai-Conftrasporto.
Brennero, il Cdm formalizza il ricorso alla Corte europea contro l’Austria
“Consiglio dei Ministri: ottima la formalizzazione della procedura contro i divieti dell’Austria al Brennero”. È soddisfatto, il presidente di Fai Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, che sottolinea come per la prima volta l’Italia abbia assunto un’iniziativa forte e decisa a favore non solo dell’autotrasporto, ma a tutela dell’intera economia italiana.
“Nel nome della libera circolazione delle persone e delle merci, principio sancito dall’Unione Europea, si è finalmente deciso di ricorrere alla Corte di Giustizia Ue per salvaguardare quel principio e denunciare la decisione unilaterale dell’Austria di limitare il transito dei mezzi pesanti al valico. E questo - spiega Uggè – dopo che la CE per anni ha puntato solo sul dialogo con l’Austria”. “Il dialogo non è possibile quando non si rispettano le regole. Fai-Conftrasporto - prosegue Uggè - è stata la prima associazione di imprese in Italia che nel 2016 ha portato all’attenzione delle Istituzioni Europee i danni economici, conseguenti ai divieti, calcolati in milioni di euro al giorno per tutto il sistema Italia”.
“Dopo sette anni e numerosi ministri dei Trasporti, finalmente l’Italia difende, grazie al ministro Salvini che ha tenuto fede alla parola data, non tanto le imprese italiane, ma l’economia europea, perché oggi è al Brennero che si ostacola la circolazione, ma domani potrebbero altri fronti a fare da sé”, avverte Uggè. “I valori europei si difendono in questo modo, altrimenti si parla solo di obiettivi astratti e senza basi”, conclude il presidente di Fai-Conftrasporto.
Il Consiglio nazionale Fai-Conftrasporto approva il documento per il tavolo delle regole al Ministero
All’antivigilia della chiusura del traforo del Monte Bianco, la Fai (Federazione degli Autotrasportatori Italiani di Conftrasporto-Confcommercio) rilancia l’allarme. Da Torino, dove si è tenuto il Consiglio Nazionale della Federazione, il presidente nazionale, Paolo Uggè, ha fatto sapere che “con le difficoltà ai valichi, dal Brennero al Fejus, è in gioco l’economia italiana, oltre alla sopravvivenza di moltissime imprese del settore”.
“La chiusura del Monte Bianco, assieme ai limiti imposti dall’Austria al Brennero, rischiano di affossare la nostra economia”, ha affermato Uggè. Nella sala delle Officine Grandi Riparazioni di Torino, il Consiglio Nazionale della Fai, la più rappresentativa Associazione delle imprese del trasporto su gomma, ha dato il via libera al documento programmatico da consegnare nei prossimi giorni al Ministero dei Trasporti per il Tavolo delle Regole.
Il position paper di Fai-Conftrasporto indica la strada alle migliaia di imprese aderenti, rappresentate dalle Federazioni territoriali giunte da tutta l’Italia nel capoluogo piemontese, e costituirà la base concreta sulla quale proseguire il dialogo intrapreso con il Ministero. Si va dall’ormai cronica carenza di autisti alle infinite attese per le revisioni dei veicoli nelle Motorizzazioni, dalla regolamentazione dei tempi di attesa al carico e allo scarico (con particolare attenzione al trasporto container nei porti), al rafforzamento della normativa per la certezza dei tempi di pagamento e dei costi di esercizio, dalle risorse per l'intermodalità alla revisione del calendario dei divieti di circolazione, con particolare riferimento ai valichi alpini.
“Dare attuazione concreta al tavolo delle regole, iniziando da quelle sull'accesso al mercato e difendendo il principio della libertà di circolazione, è fondamentale. Un tavolo permanente, che si riunirà periodicamente e che affronterà la lunga lista delle criticità sofferte dalle imprese di autotrasporto e segnalate a più riprese”, ha affermato Uggè.
Limitazioni tir, il botta e risposta tra Kompatscher-Uggè
"È impossibile un dialogo se uno dei due non rispetta le regole, e questo uno dei due è l’Austria", questa la replica del presidente di Fai-Conftrasporto, Paolo Uggè, alle parole del presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che il 18 ottobre scorso aveva rilanciato l’idea di un tavolo di confronto Italia-Austria sulle limitazioni ai tir imposte dalla stessa Austria al Brennero.
"Kompatscher continua a non capire – ha affermato Uggè – che le mediazioni si fanno solo con chi rispetta le regole, che devono valere per tutti. Il presidente della Provincia di Bolzano dimostra, inoltre, di non conoscere la storia del suo Paese, né i principi su cui si basa l’Europa. Uno di questi, istitutivo dell’Ue, è quello della libera circolazione delle merci".
“Forse Kompatscher non ricorda - ha rimarcato Uggè – che verso i primi anni Duemila venne introdotto il sistema degli eco-punti, che di fatto limitò il transito dei Tir, e che successivamente fu bocciato per 14 voti contrari e soltanto uno a favore (quello dell’Austria). Poi abbiamo visto come l’Austria abbia fatto di testa sua, a dispetto di quel risultato”.