Federalberghi parla di "colpo basso", mentre per la Fipe andranno in fumo quasi 5 miliardi

Federalberghi parla di "colpo basso", mentre per la Fipe andranno in fumo quasi 5 miliardi

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22 agosto 2011

La manovra del Governo che cancella i 'ponti',''è un colpo basso per il turismo''. Questa la reazione del presidente di Federalberghi, Bernabo' Bocca. ''Le vacanze brevi durante l'anno - ha spiegato - sono una grossa fonte di fatturato per il settore. Storicamente, infatti, i vacanzieri che si muovono per il 'ponte' del 25 aprile, così come per quello del 2 giugno, restano in Italia''. ''Cancellare questa possibilità - ha aggiunto Bocca - significa tagliare di netto un fatturato che si aggira sui 6 milioni di euro''. Sulla base dell'andamento degli ultimi tre anni, Federalberghi rileva come per il ponte del 25 aprile si muovano in media 6 milioni di italiani con un fatturato di due miliardi, per quello del primo maggio altri 6 milioni e mezzo di turisti per un fatturato di un miliardi e mezzo, mentre per quello del 2 giugno i vacanzieri sono 8 milioni e mezzo per 2 miliardi e
200 di fatturato. ''Pur coscienti che e' giusto 'tirare la cinghia' - ha sottolineato il presidente di Federalberghi - prevedere per legge una perdita sicura per l'economia del Paese ci sembra quasi come 'pagare piu' la salsa che il pesce. L'Italia è un Paese che dovrebbe vivere di turismo, molto spesso ciò non viene tenuto in debita considerazione''. Da parte sua, la Fipe ha calcolato in una "forchetta" tra i 4,2 e i 4,9 miliardi le perdite per il settore turistico. Calendario 2012 alla mano, la Federazione italiana dei pubblici esercizi ha individuato nel ponte di primavera, tra la festa della Liberazione e quella dei lavoratori, il colpo duro rilevante agli affari di alberghi, ristoranti e agriturismi italiani. "L'anno prossimo - nota dall'ufficio studi - i1 2 giugno cade di sabato e i santi patroni delle due città più importanti, Roma e Milano, sono entrambi di venerdì, per cui l'unico effetto rilevante sui ponti si concentra tra il 25 aprile e il primo maggio". Sulla base dei flussi turistici passati, è stato ipotizzato che in quel periodo si spostano in media circa 9 milioni di persone, il 15% della popolazione, che con il taglio del ponte non si sposteranno più perché "costrette" a lavorare. Nel caso di un ponte unico dal 25 aprile al primo maggio le notti perse dalle strutture ricettive sono 6: " una giornata di presenza - spiegano dall'ufficio studi - vale circa 700 milioni di euro, in totale quindi il taglio di fatturato sarebbe di 4,2 miliardi». Un flop maggiore ci sarebbe in caso di due ponti brevi su cui spalmare lo stesso numero di persone. "Ipotizzando - aggiunge la Fipe - che la metà dei vacanzieri parta dal 21 al 25 aprile e l'altra dal 28 aprile al primo maggio è evidente che si perde una notte in più e quindi il passivo sale a 4,9 miliardi". Non nasconde la propria preoccupazione per la perdita di fatturato il presidente Lino Enrico Stoppani: "come operatore turistico la valutazione della nuova misura è negativa, perché le vacanze brevi durante l'anno sono una buona fonte di incassi per il settore, anche se credo che in questa fase sia doveroso posporre gli interessi personali a quelli del Paese".

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