La manovra prevede che le feste infrasettimanali non religiose saranno accorpate non solo alla domenica ma anche al lunedì seguente o al venerdì precedente. Forti critiche dal mondo del turismo.

Addio ai ponti: le feste infrasettimanali non religiose saranno infatti accorpate, non solo alla domenica ma anche al lunedì seguente o al venerdì precedente. E' una delle misure contenute nella manovra approvata dal governo. "A decorrere dall'anno 2012 con decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, da emanare entro il 30 novembre dell'anno precedente, sono stabilite annualmente - si legge infatti nel decreto - le date in cui ricorrono le festività introdotte con legge dello Stato non conseguente ad accordi con la Santa Sede, nonché le celebrazioni nazionali e le festivita' dei Santi Patroni in modo tale che, sulla base della più diffusa prassi europea, le stesse cadano il venerdì precedente ovvero il lunedì seguente
la prima domenica immediatamente successiva ovvero coincidano con tale domenica". La norma ha ovviamente suscitato aspre critiche, soprattutto tra gli imprenditori del settore turistico. Per
Renzo Iorio, presidente di Federturismo Confindustria, il provvedimento è ''una misura miope, che non valuta neppure come il recupero di produttività rischi di risultare marginale rispetto alla perdita di fatturato e di gettito derivanti dai mancati introiti per i settore turistico''. Secondo il presidente di Assoturismo Confesercenti, Claudio Albonetti "con questa manovra si acquisterebbero 3
giorni di produttività ma si perderebbero ben 12 giorni di lavoro per l'industria del turismo. Non stiamo parlando solo di albergatori, ma della ristorazione, del commercio, dell'agroalimentare cioè di tutta la filiera del turismo, filiera in cui sono ben presenti lavoratori come in tutti gli altri settori economici".