Federauto: "niente facili illusioni sull'auto elettrica"

Federauto: "niente facili illusioni sull'auto elettrica"

L'Associazione ribadisce che inserire nel decreto Sviluppo incentivi per le auto elettriche "è stato un grave errore". Il presidente Pavan Bernacchi chiede "un ricorso massiccio al caro vecchio buon senso".

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10 agosto 2012

Inserire nel decreto Sviluppo incentivi per le auto elettriche "è stato un grave errore". Lo ribadisce
Federauto in una nota. "L'auto elettrica potrebbe essere un prodotto interessante nel nostro futuro, ma ad oggi presenta evidenti problemi di competitività sul mercato; dall'elevato prezzo alla scarsa autonomia", afferma Filippo Pavan Bernacchi, presidente dell'associazione che rappresenta i concessionari di tutti brand commercializzati in Italia. Federauto ritiene che l'elettrico non abbia "le carte in regola per la diffusione di massa" e ricorda "che nel 2011 in Italia ne sono state immatricolate 289, ossia circa lo 0,016% del totale". "A noi che vendiamo autoveicoli le alimentazioni interessano poco", afferma ancora Pavan Bernacchi, ma "in questo momento storico resta inconcepibile come il Governo tecnico si possa occupare di una vicenda che interessa lo zero-virgola-zero del mercato lasciando irrisolti i problemi di un comparto che fattura l'11,4% del Pil e che occupa 1.200.000 addetti con l'indotto". Per Federauto c'è bisogno "di disinnescare i 'disincentivi' varati dal Governo con i rincari di Iva, Ipt, bollo, superbollo, Rc, pedaggi autostradali, accise", "di una politica di svecchiamento del circolante e del riordino della tassazione delle vetture aziendali. In sintesi: di un ricorso massiccio al caro vecchio buon senso".

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