Federauto: " Settore auto in grave crisi, guardiamo al nuovo governo con speranza"

Federauto: " Settore auto in grave crisi, guardiamo al nuovo governo con speranza"

Il presidente Pavan Bernacchi: "La filiera dell'automotive italiana sconta la dissennata e miope politica dell'ultimo Governo che ha scambiato gli autoveicoli per una mucca da mungere e forse da macellare. Tasse, tasse, e ancora tasse su chi acquista e utilizza un autoveicolo".

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29 aprile 2013

 

 

Federauto rende noto che il suo panel di concessionari, registra a oggi un -20% di immatricolato rispetto agli stessi giorni lavorativi dell'aprile dello scorso anno. Questo dato al netto delle kilometri zero che verranno immatricolate domani. Secondo il presidente Filippo Pavan Bernacchi, "il dato è inquietante, ma vedremo in che misura le kilometrizero targate attenueranno questa ennesima débâcle. E' comunque una Caporetto per la filiera dell'automotive italiana che sconta la dissennata e miope politica dall'ultimo Governo che ha scambiato gli autoveicoli per una ‘mucca da mungere e forse da macellare'. Tasse, tasse, e ancora tasse su chi acquista e utilizza un autoveicolo. Politica che, nel 2012, ha fatto introitare 3 miliardi di euro in meno allo Stato, tra Iva e tasse varie e che ha distrutto la domanda e l'occupazione". Piero Carlomagno, presidente dei concessionari del gruppo Fiat sottolinea che "in questo contesto è importante che tutti i rappresentati della filiera, Anfia, Unrae, Federauto e il Costruttore Nazionale, si presentino coesi per portare sul tavolo del nuovo Governo delle proposte condivise che facciano ripartire la domanda". Pavan Bernacchi ha concluso il suo intervento con un pensiero al nuovo esecutivo: "Guardiamo al Governo Letta con speranza e ottimismo. Siamo convinti che l'Italia abbia toccato il fondo e che si possa solo risalire. Bisogna però da subito alleggerire la pressione fiscale e varare provvedimenti che favoriscano i consumi interni che pesano l'80% di quelli totali. Noi abbiamo molte idee, anche a costo zero, per lo Stato che potrebbero aiutare le nostre aziende che fatturano l'11,4% del PIL, partecipano alle entrate fiscali dello Stato per il 16,6% e con l'indotto allargato occupano 1.200.000 persone. Sono sicuro che il nuovo Governo abbia tutte le carte in regola per dare al Paese le risposte che aspetta da mesi".

 

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