Federgrossisti: "Inutili allarmismi sul caffè"

Federgrossisti: "Inutili allarmismi sul caffè"

Il caffè è una bevanda complessa che comprende centinaia di composti chimici, tra cui l'acrilammide, con un ruolo decisamente secondario nella insorgenza di una qualsiasi forma tumorale, così come illustrato nel corso di un convegno organizzato dal comparto caffè di Federgrossisti presso Confcommercio Milano.

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5 aprile 2018

Si torna a parlare del caffè come possibile pericolo di cancro, facendo riferimento ora all'acrilammide, una molecola generata nel processo di tostatura del caffè; la stessa che del resto si riscontra anche in altri prodotti, come patatine fritte, pane, biscotti, fette biscottate, cereali per la prima colazione ecc., in quanto sottoposti ad una processo di frittura o di cottura. Il caffè è una bevanda complessa che comprende  centinaia di composti chimici, tra cui l'acrilammide, con un ruolo decisamente secondario nella insorgenza di una qualsiasi forma tumorale, così come è stato illustrato nel corso di un convegno scientifico, organizzato dal comparto caffè di Federgrossisti-ICA e tenutosi presso la Confcommercio di Milano, dal titolo "Il ruolo del caffe' sulla salute - le piu' aggiornate evidenze della ricerca scientifica", con la partecipazione di: Amleto D'Amicis (già direttore di UO UNRAN), Gian Franco Gensini (presidente CESMAV), Sabina Sieri (Fondazione IRCCS), Luca Scalfi (ordinario di Fisiologia-Università Federico II di Napoli), Daniele Del Rio (Dipartimento di Scienze degli alimenti-Università degli studi di Parma), Giorgio Graziosi (presidente della DNA Analytica), Marino Petracco (docente all'università del caffè di Trieste). Le stesse evidenze scientifiche sono state successivamente confermate e pubblicate dallo IARC, che, revisionando oltre 1000 studi scientifici, ha di fatto dedotto la non esistenza di una correlazione tra il consumo del caffè e l'aumento del rischio del cancro, poiché sussistono centinaia di composti con potenziali effetti bioattivi anti-infiammatori, anti- ossidanti ed anti- cancerogeni. A seguito di studi epidemiologici e relative prove scientifiche,  lo IARC  ha concluso che bere caffè , in media 3-4 tazzine al giorno, in assenza di particolari patologie, può contribuire a ridurre il rischio cancro del fegato, della prostata, del colon e del cavo orale, così come contribuisce alla riduzione del rischio del diabete. 'Inoltre  ha rivisto la sua precedente classificazione per il caffè da 2B "possibilmente cancerogeno" a 3 "non classificabile per la sua cancerogenicità per l'uomo".

 

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