Federpreziosi fa il bilancio sull'impegno di un anno

Federpreziosi fa il bilancio sull'impegno di un anno

Si è tenuta a Roma l'Assemblea generale dell'Associazione: il comparto è in forte sofferenza non solo per la contrazione delle vendite, ma soprattutto per la mole di adempimenti di carattere fiscale.

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25 giugno 2014

"Abbiamo di fronte temi e problemi di diverso ordine e grado. Dobbiamo operare con giudizi di priorità, sapendo che le questioni legate alla programmazione delle iniziative da intraprendere, l'analisi della situazione del mercato, sono preminenti; per affrontarle e risolverle occorre un pensiero strategico che le orienti e le guidi in un momento in cui le difficoltà, anche per quanto riguarda le vendite, si sono particolarmente acuite". E' con queste parole che Giuseppe Aquilino ha aperto i lavori dell'Assemblea annuale di Federpreziosi, svoltasi presso l'Università e Nobil Collegio degli Orefici a Roma. Il presidente della Federazione ha sottolineato che il comparto è in forte sofferenza non solo per la contrazione delle vendite, ma anche -  e soprattutto - per la mole di adempimenti di carattere fiscale che, di fatto, stanno impedendo un'inversione della tendenza negativa. Aquilino ha imputato a tracciabilità e limitazione dell'uso dei contanti il calo delle vendite drammatico e senza precedenti, sottolineando, nel contempo, l'estrema positività delle nuove e confortanti prospettive di dialogo apertesi con l'attuale Governo. Dello stesso avviso il vicepresidente di Confcommercio, Renato Borghi, che ha preso la parola durante l'Assemblea complimentandosi per l'operato di Federpreziosi e dando la disponibilità della Confederazione nazionale a intervenire prontamente affinché vengano rivisti non solo i limiti ora in vigore - anche in previsione dell'imminente direttiva europea che, a livello comunitario, abbasserà la soglia da 15.000 a 7.500 euro - ma anche i vincoli in termini di tracciabilità legati allo spesometro. A questo proposito il presidente Aquilino ha sottolineato come nei Paesi europei il 70% dei pagamenti face to face venga effettuato in contanti, pur con importanti differenze. In Italia, l'uso di strumenti elettronici, quali le carte di pagamento, è contenuto, a fronte di una diffusione del contante superiore alla media europea e pari all' 80% dei pagamenti. Federpreziosi continua poi a prestare attenzione all'analisi dei disegni di legge settoriali all'esame della X Commissione del Senato, convinta che una maggiore trasparenza del mercato e del ruolo degli operatori sia una delle leve indispensabili per il rilancio del comparto e debba passare necessariamente anche attraverso un processo di condivisione con le altre rappresentanze imprenditoriali di settore con le quali la Federazione si è  costantemente confrontata negli ultimi mesi, nella convinzione che l'unità di intenti sia l'unica strada da perseguire per ottenere risultati degni di nota.

 

 

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