Fei: erboristi a rischio scomparsa, il grido di allarme della categoria

Fei: erboristi a rischio scomparsa, il grido di allarme della categoria

Il Ministero delle Politiche agricole e le Regioni chiedono l'abrogazione della legge sull'erboristeria. Lettera aperta del presidente della Federazione: "non possiamo neanche immaginare che il Governo voglia rendersi responsabile di un atto così grave".

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15 febbraio 2018

Il Ministero delle Politiche agricole e le Regioni chiedono l'abrogazione della legge sull'erboristeria su sollecitazione delle associazioni agricole che vedono l'erborista come un limite alla loro attività. A fine febbraio il Governo si appresta ad  approvare un decreto legislativo che abroga la legge n.99 del 1931  "Diciplina della coltivazione, raccolta e commercio delle piante officinali" che tra le altre cose  contiene l'istituzione della figura professionale dell'erborista delineandone e fissandone le competenze. "L'omologazione della coltivazione delle piante officinali a una qualsiasi pratica agricola distrugge la qualità e mina la sicurezza delle materie prime e dei loro derivati" - scrive Angelo Di Muzio, presidente Fei Confcommercio. "Salvando in modo idoneo e giuridicamente corretto la professione di erborista,  nessun danno ne verrebbe agli agricoltori, e si tradurrebbe in un atto di responsabilità delle nostre istituzioni verso una categoria professionale che non può essere danneggiata da scelte inopportune e che al contrario merita di essere tutelata in quanto portatrice di valori culturali e scientifici maturati nel tempo". Siamo quindi alle battute finali, "non possiamo neanche immaginare che il Governo voglia rendersi responsabile di un atto così grave che porterebbe alla scomparsa della professione dell' erborista – continua Di Muzio -  Il nostro settore è formato da oltre 6000 imprese, tra commercializzazione e produzione, e muove un giro di affari di oltre un 1 miliardo di euro. Le nostre erboristerie si dovranno confrontare con una concorrenza sempre più despecializzata e senza regole, entreranno in crisi migliaia di lavoratori e le loro famiglie. Non parliamo degli oltre 3.000 studenti iscritti a corsi di laurea in Scienze e Tecniche Erboristiche che si ritroveranno con in mano un pugno di mosche, per la perdita di valore del loro titolo di studio conseguito a fronte di ingenti investimenti economici da parte delle loro famiglie e con la forte possibilità di veder chiudere uno dopo altro i corsi di laurea per la formazione degli erboristi. Da non sottovalutare – infine - i rischi per la sicurezza e la salute dei cittadini che  oggi trovano nell'erborista qualificato un interlocutore serio e preparato, una figura di riferimento e di garanzia per il consiglio e l'uso corretto e senza rischi delle piante officinali."

 

Invitiamo alla firma della petizione #salvalerborista sul sito www.feierboristi.org e su https://firmiamo.it/giu-le-mani-dall-erboristeria  e

https://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-salva-l-erborista

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