Fei: "in erboristeria non si spaccia droga"

Fei: "in erboristeria non si spaccia droga"

Sconcerto degli erboristi italiani per il riferimento alla possibilità di reperire in erboristeria sostanze ad azione psicoattiva con effetto allucinogeno e drogante contenuto nel questionario del Ministero dfella Salute inviato alle famiglie italiane.

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15 maggio 2012

La Federazione Erboristi Italiani si dice "sconcertata nel vedere come nel questionario emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Ministero della Salute, spedito alle famiglie italiane e finalizzato a studiare le abitudini e gli stili di vita della popolazione italiana e di valutare l'eventuale consumo di alcune sostanze potenzialmente nocive", alla pagina 10 sia evidente un chiaro riferimento e una palese allusione alla possibilità di reperire in erboristeria sostanze ad azione psicoattiva con chiaro effetto allucinogeno e drogante". Secondo la Fei, in questo modo "si espone il settore ad essere assimilato, agli occhi dei cittadini, ad una fonte di spaccio di sostanze stupefacenti, assimilando di fatto l'erboristeria italiana, forte di una tradizione secolare, a canali illegali la cui attività è perseguibile per legge. L'immagine che si dà della categoria, specialmente in un fortissimo periodo di crisi economica, ne risulta fortemente compromessa agli occhi dei consumatori che con fiducia si rivolgono alle erboristerie e agli erboristi italiani". "Condanniamo questo assurdo modo di fare che ci appare decisamente irresponsabile ed offensivo, riservandoci di agire legalmente in ogni sede, se non verranno date immediate precisazioni e rassicurazioni ai cittadini e al fine di tutelare l'onorabilità del settore rappresentato", conclude la Federazione aderente a Confcommercio.

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