Fiducia a picco per commercio e servizi
Fiducia a picco per commercio e servizi
Fiducia a picco per commercio e servizi
L’inchiesta mensile dell’Isae, indica che a dicembre l’indice di fiducia per il commercio, considerato al netto della componente stagionale, continua a scendere portandosi da 96,9 a 88,8, raggiungendo il minimo dall'ottobre del 2001. Nel settore dei servizi, sempre a dicembre, il clima di fiducia scende a -26, da -23 dello scorso mese, a causa del marcato peggioramento dei giudizi sugli ordini. Recuperano, mantenendosi negativi, i saldi relativi alle previsioni su ordini e tendenza dell'economia italiana.
Le imprese del commercio rafforzano le valutazioni negative circa l'andamento corrente e futuro delle vendite, ma giudicano in ridimensionamento il livello delle giacenze. Secondo l’Isae, tra le variabili che non entrano nella definizione di fiducia, tornano ad essere sfavorevoli le attese sul mercato del lavoro e peggiorano fortemente quelle relative al volume futuro degli ordini. Relativamente alla dinamica inflazionistica, continua ad essere percepita in decelerazione sia quella corrente sia quella futura. Guardando alle due tipologie di vendita, la fiducia, pur peggiorando in entrambe i circuiti distributivi, cala soprattutto nella grande distribuzione. L'indicatore destagionalizzato peggiora, infatti, da 95,8 a 93 nella distribuzione tradizionale, ma da 97,1 a 87,2 in quella “moderna”, attestandosi, in quest’ultimo caso, sui minimi dal giugno 2002. Secondo quanto emerso dai risultati generali dell’inchiesta condotta dall'Isae dal primo al diciannove del mese su un panel di 1.000 imprese della piccola e grande distribuzione, a dicembre la fiducia dei commercianti italiani evidenzia un ulteriore, forte deterioramento, spostando l'indicatore destagionalizzato da 96,9 a 88,8 sui minimi dall'ottobre 2001. Segnali decisamente negativi provengono dai giudizi sull'andamento corrente degli affari e fortemente sfavorevoli si confermano anche le aspettative sull'evoluzione futura delle vendite; tornano a ridimensionarsi, al contrario, le giacenze di magazzino. Il peggioramento della fiducia, ancora diffuso ad entrambe i circuiti distributivi, risulta questo mese particolarmente accentuato nella grande distribuzione. L'indicatore destagionalizzato, si porta infatti da 95,8 a 93 nella distribuzione tradizionale, ma da 97,1 a 87,2, valore più basso dal giugno 2002, in quella moderna. Riguardo le previsioni per i mesi successivi, secondo l'indagine Isae, a novembre, indicazioni sfavorevoli provengono anche dalle aspettative formulate dagli intervistati su tutte le variabili oggetto di indagine. Segnali scoraggianti provengono infatti sia dalle attese sul volume futuro delle vendite e degli ordini, sia dal lato dell'occupazione. I saldi destagionalizzati delle variabili passano rispettivamente: da 12 a 1 (sui minimi dal marzo '05) il primo, da -7 a -19 (sui minimi dal settembre '02) il secondo e da 11 a -3 (sui minimi dal novembre '04) il terzo. Quanto alle valutazioni sull'evoluzione dei prezzi di vendita, i commercianti nel complesso confermano le aspettative di un rallentamento delle tensioni inflazionistiche future ed il saldo destagionalizzato della variabile si riduce ulterirmente, passando da 19 a 12.
Nel settore dei servizi, sempre a dicembre, il clima di fiducia scende a -26, da -23 dello scorso mese, a causa del marcato peggioramento dei giudizi sugli ordini. Lievi differenze nell'andamento dell'indicatore emergono, tuttavia, a livello settoriale e territoriale: l'indice sale a -25 (da -27) nei servizi alle famiglie e a -49 (da -52) in quelli finanziari; la fiducia peggiora, per contro, nei servizi alle imprese (a -26, da -19). Nel dettaglio territoriale la fiducia recupera nel Nord Est (a -23, da -24) e al Sud (a -71, da -85) e scende, per contro, a -27 (da -23) nel Nord Ovest e a -8 (da -2) al Centro. Segnali di diffuso pessimismo provengono anche da giudizi e attese sull'occupazione.