Cala ancora la fiducia di imprese e consumatori

Cala ancora la fiducia di imprese e consumatori

Dopo i dati negativi di settembre, continua il peggioramento del clima di fiducia. Confcommercio: "Difficoltà dell'economia acuite dalle tensioni internazionali". 

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27 ottobre 2023

La fiducia dei consumatori e delle imprese riflette l'attuale andamento economico. Secondo l'Istat a ottobre (link al documento completo in pdf) c'è una diminuzione sia del clima di fiducia dei consumatori (l'indice passa da 105,4 a 101,6) sia dell'indice composito del clima di fiducia delle imprese, che cala da 104,9 a 103,9 con un diffuso peggioramento delle opinioni dei consumatori sia sulla situazione personale sia su quella economica generale. Coerentemente, i quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti continuano ad avere un andamento negativo: il clima economico e il clima futuro registrano le flessioni più consistenti (il primo passa da 115,2 a 110,5 e il secondo da 113,2 a 107,7); il clima corrente cala da 100,2 a 97,4 e il clima personale scende da 102,2 a 98,6. Con riferimento alle imprese, nella manifattura e nei servizi si stima una riduzione, seppur con intensità diverse, dell'indice di fiducia. Nelle costruzioni, in controtendenza, la fiducia è in miglioramento. Più in dettaglio, l'indice di fiducia scende nella manifattura da 96,4 a 96,0; nei servizi di mercato e nel commercio al dettaglio il calo è più deciso con l'indice che passa, rispettivamente, da 100,5 a 98,1 e da 107,1 a 106. Nelle costruzioni, invece, l'indicatore sale (da 160,9 a 163,8). 

INDICI DEL CLIMA DI FIDUCIA DEI CONSUMATORI E DELLE IMPRESE ITALIANE (IESI)

Gennaio 2014 ottobre 2023, indici destagionalizzati mensili e media mobile a 3 mesi (base 2010=100

 

Confcommercio: "Difficoltà economia reale acuite da tensioni internazionali"

Commentando i dati Istat sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, l'Ufficio Studi Confcommercio ha sottolineato che "il deterioramento del clima di fiducia delle famiglie e delle imprese registrato ad ottobre è la sintesi delle difficoltà che persistono sul versante dell’economia reale, enfatizzate dalle gravi tensioni provenienti dallo scenario geopolitico". "Le famiglie, che già da alcuni mesi hanno cominciato ad essere selettive nelle proprie decisioni d’acquisto – prosegue la nota - manifestano un deterioramento nel proprio clima personale con attese di un peggioramento nei prossimi mesi". Secondo il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, "la debolezza del quadro economico interno ed estero si è inevitabilmente tradotta, con poche eccezioni, in un peggioramento del clima di fiducia delle imprese. In questo contesto, gli imprenditori del commercio tradizionale appaiono tra coloro che sembrano guardare con particolare preoccupazione al futuro, in linea con un peggioramento delle vendite e con aspettative negative". "Nel complesso – conclude l’Ufficio Studi - la forte riduzione congiunturale (-3,6%) della fiducia dei consumatori non appare statisticamente eccezionale, come è stata invece quella di marzo 2022 (-10,3%), dopo l’invasione dell’Ucraina. Tuttavia, in ottica di lungo periodo, sebbene il legame tra consumi ed eventi esterni non sia diretto e immediato, appare crescente la sensibilità dei consumatori a shock esogeni di elevata intensità".

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