Filiera auto: no all'aumento dell'IPT

Filiera auto: no all'aumento dell'IPT

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12 settembre 2011

Un ''appello al buon senso'' dei parlamentari contro l'aumento dell'Ipt (imposta provinciale di
trascrizione) unisce la filiera dell'auto. Con due avvisi a pagamento sul Corriere della Sera e su Repubblica, Anfia, Federauto, Unrae, Aniasa, Assilea e Unasca chiedono ai deputati
di ''valutare in un' altra prospettiva questa norma''. ''Questo provvedimento insiste nel penalizzare gli automobilisti italiani, gia' vessati da incrementi fiscali che non hanno eguali in Europa introducendo una pericolosa disparita' di trattamento tra i cittadini'', si legge nella lettera. La misura, infatti, non dovrebbe essere applicata nelle regioni a statuto speciale e nelle provincie autonome. L'incremento di imposta equivale, secondo le associazioni, a un raddoppio della tassazione sui veicoli nuovi e usati che ''rischia di mettere in ginocchio l'economia di tutto il settore
e del suo indotto''. A Milano, per esempio, un'auto da 77 kW che ora paga 181 euro di IPT arriverebbe a pagarne 352. ''Un'IPT raddoppiata - continua la lettera - deprimera' il mercato
dell'auto, riducendo ancora di piu' le entrate IVA'' e potrebbe risultare ''deleteria'' per le casse dello Stato.

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