Fimaa: "Con emendamento in decreto sostegni bis i mediatori rischiano l'estinzione"

Fimaa: "Con emendamento in decreto sostegni bis i mediatori rischiano l'estinzione"

La Commissione bilancio della Camera ha approvato un emendamento che consente, in caso di estinzione anticipata del finanziamento, alla banca o all’intermediario finanziario il diritto di chiedere in regresso le provvigioni che erano state corrisposte al mediatore creditizio intervenuto in quella pratica di finanziamento.

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12 luglio 2021

In sede di conversione in legge del decreto sostegni bis (decreto legge n.73/2021) la V Commissione della Camera dei Deputati (bilancio, tesoro e programmazione) ha approvato l’emendamento n.11.068–11.0100 che, una volta superato l’esame dell’Aula della Camera, passerà all’esame del Senato per l’approvazione finale. Il testo dovrà essere convertito in legge entro il 24 luglio. L'emendamento prevede che in caso di estinzione anticipata del finanziamento la banca, o l’intermediario finanziario, abbia diritto di chiedere in regresso le provvigioni che erano state corrisposte al mediatore creditizio intervenuto in quella pratica di finanziamento.

Una notizia che ha scosso il mondo della mediazione creditizia che risulterebbe particolarmente colpito da questo provvedimento e che ha fatto sentire la sua voce attrevrso una nota delle associazioni Fimaa, Assomea, Assoprofessional e Ama, rappresentative del comparto. “Non si potrebbe più chiudere un bilancio - ha sottolineato Angelo Spiezia coordinatore della consulta mediatori creditizi Fimaa - Federazione italiana mediatori agenti d’affari, aderente a Confcommercio. "Tutte le società di mediazione creditizia – ha proseguito Spiezia - dovrebbero accantonare somme, per dieci anni, sulle provvigioni percepite per un servizio concluso con successo, soltanto perché ipoteticamente le stesse potrebbero essere restituite alle banche qualora il soggetto finanziato decidesse di estinguere il finanziamento ricevuto”. Secondo Carlo Tenconi, presidente di Assomea "l'entrata in vigore di tale emendamento, se confermato al Senato, sarebbe una grave perdita per i consumatori finali che attraverso i mediatori creditizi ricevono una consulenza personalizzata da operatori specializzati”.

Per Eustacchio Allegretti, presidente Assoprofessional – Associazione italiana professionisti del credito, a fronte della riduzione drastica del numero delle filiali bancarie presenti su tutto il territorio nazionale, i consumatori perderebbero anche il servizio di prossimità garantito dagli stessi mediatori creditizi”.

L’emendamento approvato si pone in aperto contrasto con i principi sottesi dalla nota sentenza Lexitor, così come recepiti anche dalla nostra recente giurisprudenza andando nel senso diametralmente opposto a quello indicato dai predetti giudici” ha osservato infine Giancarlo Cupane, segretario generale Ama – Associazione mediatori e agenti.

 

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