Fisco: salasso Imu, costa fino al 160 per cento in più dell'Ici

Fisco: salasso Imu, costa fino al 160 per cento in più dell'Ici

Nel 2011 l'Imposta comunale sugli immobili aveva garantito 9,07 miliardi, mentre le stime sul gettito 2012 confermate dagli enti locali parlano di circa 23-24 miliardi per l'anno appena terminato.

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14 gennaio 2013

La nuova imposta sugli immobili costa agli italiani tra il 150% e il 160% in più rispetto all'ultimo versamento dell'Ici. La 'colpa' non è da attribuire interamente al ritorno del tributo sulla prima casa perché, confrontando i dati con l'ultimo anno in cui è stata pagata l'Ici sulle abitazioni principali, risulta che l'imposta lievita comunque a livelli considerevoli (l'incremento è tra il 90% e il 100%). I
dati emergono dalle elaborazioni dell'Adnkronos, che ha messo a confronto le entrate dell'imposta comunale sugli immobili, fornite dall'Istat (pari a 9,07 miliardi nel 2011 e 11,98 nel 2007) e le
stime sul gettito 2012 confermate dagli enti locali, di circa 23-24 miliardi per l'anno appena terminato. Dall'acconto dell'Imu, versato a giugno, sono arrivati 9,937 miliardi, a cui si è aggiunta una cifra analoga con il saldo versato a dicembre, per una somma complessiva di 19,9 miliardi. Inoltre il 25% dei Comuni (secondo i dati Ifel) ha deciso di incrementare l'aliquota sull'abitazione principale, mentre un Comune su due ha elevato l'aliquota sugli altri immobili. Il governo, a giugno, per fare luce sui ''falsi miti'', ha ricordato che l'Imu erariale ammonta a circa 8,9 miliardi di euro
annui, mentre l'Imu comunale è di circa 12,2 miliardi di euro (di cui 3,4 miliardi di euro relativi all'abitazione principale e pertinenze). Il gettito complessivo, quindi, è di circa 21,1 miliardi di euro
annui. La quota base degli enti locali, grazie agli incrementi deliberati dai Comuni, è inoltre destinata ad aumentare, portando il gettito complessivo a crescere di una volta e mezzo rispetto all'ex tassa sugli immobili. Analizzando le serie storiche dell'Istat emerge che in dieci anni il tributo è aumentato del 3,7%, passando da 8,7 miliardi del 2001 a 9,1 del 2011. L'incremento contenuto è dovuto soprattutto alla soppressione dell'imposta sulla prima casa, che ha portato l'imposta da 11,98 miliardi del 2007 a 9,1 l'anno successivo (-24%). E negli anni successivi il gettito è rimasto
sostanzialmente stabile (8,895 miliardi nel 2009; si sale a 9,078 nel 2010 e resta sostanzialmente invariato nel 2001 a 9,070 miliardi). Il governo, citando i dati Ocse sulla vecchia tassa sugli
immobili, afferma che l'Italia è il Paese con la più bassa tassazione della proprietà immobiliare pari allo 0,6%, contro il 3,1% di Stati Uniti, il 2,1% del Giappone, il 2,4% della Francia, il 3,5%
del Regno Unito, il 3,1% del Canada e l'1,1% della media Ocse. Considerando però il forte incremento dell'imposta, la posizione dell'Italia potrebbe scalare velocemente a superare la media
dell'Organizzazione nazionale per lo sviluppo economico. Dal punto di vista redistributivo, il governo spiega che, su un totale di 19,2 milioni di immobili, 14,6 milioni verseranno l'Imu e
circa 4,6 milioni saranno esenti da tassazione per l'operare delle detrazioni. La media del prelievo per immobile è circa 235 euro. Su circa 24,3 milioni di proprietari di immobili, 17,5 milioni verseranno l'Imu e circa 6,8 milioni saranno esenti dall' imposizione. La media
pro-capite per i soggetti che verseranno l'Imu è di circa 194 euro. Secondo i dati dell'Agenzia del Territorio l'importo medio Imu per l'abitazione principale e' pari a 206 euro, per un gettito complessivo che supera i 3,3 miliardi; mentre l'imposta media sugli altri immobili ammonta a 761,5 euro. L'analisi per tipo di immobili evidenzia che il prelievo sulle abitazioni principali ammonta al 18,4% del totale mentre il restante 81,6% riguarda gli altri immobili. Le proiezioni dimostrano inoltre che il 68% dei contribuenti ha effettuato il versamento sull'abitazione principale e il 62% su
altri immobili. La distribuzione territoriale dimostra che oltre la metà dei versamenti complessivi dell'imposta municipale propria affluisce dal Nord (54,8%), un altro 27,1% dal Centro e il restante 8,1% dal Sud.

 

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