Fisco: settimana decisiva per la riforma

Fisco: settimana decisiva per la riforma

Le forze della maggioranza dovranno pronunciarsi nei prossimi giorni sull'ipotesi di anticipare l'Irpef al 2005. Botta e riposta Casini-Pera. Intanto martedì ripartirà al Senato l'iter parlamentare della manovra.

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22 novembre 2004
Fisco: settimana decisiva per la riforma

Fisco: settimana decisiva per la riforma

 

Settimana clou per la riforma fiscale. Come annunciato nei giorni scorsi dal premier

Berlusconi dovrebbe infatti essere presentato in Parlamento l'emendamento alla Finanziaria sulle tasse e le forze della maggioranza dovranno pronunciarsi nei prossimi

giorni sull'ipotesi di anticipare l'Irpef al 2005. Intanto martedì ripartirà al Senato l'iter

parlamentare della manovra che, a parte il problema delle tasse, dovrà affrontare i nodi che sono rimasti irrisolti alla Camera: dagli studi di settore alle risorse per il contratto degli statali, dal patto di stabilità interno alle norme per il rilancio della competitività.

Per far fronte alla riforma fiscale resta aperta la prospettiva che si arrivi ad un allentamento del patto di Maastricht. Dopo Casini, è intervenuto sulla questione

in senso opposto il presidente del Senato, Marcello Pera, secondo il quale i parametri di Maastricht "non possono essere usati come alibi" per non rispettare il programma di Governo sul taglio delle tasse. Intervenendo in un contesto diverso da quello della riforma fiscale, "ci si augura un'evoluzione delle regole del Patto", è tornato a ribadire il Tesoro. Ma il calo delle tasse deve approdare con precise coperture e si lavorerebbe in queste ore a 'sforbiciate' alla spesa. Si punterebbe a conseguire risparmi soprattutto nei consumi intermedi, con diminuzioni negli stanziamenti ma anche con ipotesi di razionalizzazione e maggiore centralizzazione negli acquisti. Nel mirino resterebbero anche i farmaci, come anche non viene smentita l'ipotesi di un ritorno ai ticket. Come base del lavoro resterebbero i circa 3,6 miliardi individuati nell'ultimo vertice di maggioranza (2 miliardi dallo slittamento delle rate del condono edilizio, il resto da aumento per le concessioni e tabacchi, e dai tagli di alcuni fondi per il Sud). Spunta anche l'ipotesi di tassare i beni di lusso.

 

 

 

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