Fmi: in Italia la recessione si fa più dura

Fmi: in Italia la recessione si fa più dura

Nel rapporto economico d'autunno gli esperti di Washington prevedono che il Pil calerà del 2,3 quest'anno e dello 0,7 per cento nel 2013. Disoccupazione in rialzo l'anno prossimo, giù il rapporto deficit/Pil.

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9 ottobre 2012

Si appesantisce la recessione italiana. Lo prevede il Fondo monetario internazionale nel rapporto economico d'autunno nel quale ha rivisto nettamente al ribasso le stime sul Paese. Il Pil quest'anno, secondo gli economisti dell'istituzione che ha sede a Washington, calerà del 2,3% (-1,9% la stima
precedente) e l'anno prossimo registrerà un'ulteriore contrazione dello 0,7% (-0,3% la stima fatta a luglio). Per la ripresa bisognerà attendere quindi il 2014: la proiezione per il quarto trimestre del prossimo anno indica infatti una crescita zero rispetto al quarto trimestre di quest'anno. La revisione al ribasso del dato sul Pil italiano è la più ampia, dopo quella per la Gran Bretagna (-0,6%), tra i grandi Paesi industrializzati. Riguardo alle altre stime contenute nel rapporto, spicca la previsione di un balzo della disoccupazione al 10,6% quest'anno dall'8,4% del 2011. Ulteriore incremento dei senza lavoro è atteso nel 2013: +11,1 per cento. Il rapporto deficit/Pil, invece, secondo il Fondo, scenderà dal 3,3% del 2011 all'1,5% di quest'anno e all'1,4% del 2013. Per quanto riguarda l'inflazione, la stima è di un incremento medio annuo del 3% quest'anno e un raffreddamento dei prezzi al consumo all'1,8% il prossimo. Un altro passaggio sull'Italia contenuto nel rapporto è anch'esso intonato alla negativita': il credito reale nel Paese, si legge, è in caduta.


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