Anticipo Firr, "il Ministero autorizzi Enasarco a intervenire"

Anticipo Firr, "il Ministero autorizzi Enasarco a intervenire"

Fnaarc–Confcommercio ha scritto al ministro Catalfo per sollecitare l’autorizzazione all’erogazione dell’anticipo del Fondo di Indennità Fine Rapporto ad agenti di commercio e consulenti finanziari.

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27 agosto 2020

Alberto Petranzan, presidente di Fnaarc–Confcommercio, il principale sindacato nazionale degli agenti e dei rappresentanti di commercio e coordinatore della coalizione Enasarco del futuro, ha scritto al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per sollecitare l’autorizzazione all’erogazione dell’anticipo FIRR (Fondo di Indennità Fine Rapporto) agli iscritti Enasarco.

Nella lettera si ricorda quanto la categoria sia stata ferocemente impattata dall’emergenza Covid e dimenticata dalla politica: per il blocco forzato nel periodo del lockdown, per la contrazione dei consumi e per la loro migrazione verso il commercio elettronico, per l’impossibilità di ricorrere alla cassa integrazione.

“Come se tutto ciò non bastasse - scrive Petranzan - va aggiunta l’impossibilità per molti di accedere al contributo a fondo perduto di 1.000 euro previsto dal Decreto Rilancio, in quanto nel provvedimento governativo non è stato considerato che il differimento del pagamento delle provvigioni ha reso impossibile documentare il calo di fatturato per il periodo previsto, nonostante proprio in quel periodo la stragrande maggioranza degli agenti di commercio e dei promotori finanziari registrava un crollo delle proprie attività”.

La Fondazione Enasarco, per contribuire a far fronte al gravissimo stato di crisi in cui versa la categoria, ha deliberato la possibilità per gli iscritti di richiedere un anticipo del proprio FIRR destinando allo scopo la cifra complessiva di 450 milioni di euro (erogabili in 3 tranche, al fine di non compromettere la sostenibilità della stessa Fondazione) e ha già attivato gli strumenti operativi.

Enasarco è pronta a erogare gli anticipi, conclude Petranzan nel suo appello al ministro Catalfo: “è però necessaria l’autorizzazione da parte del Suo dicastero, autorizzazione che ci risulta essere stata richiesta dalla Fondazione Enasarco in data 10 luglio 2020 e a tutt’oggi non pervenuta”.

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