I gestori chiedono al Governo di ripristinare l’accisa mobile

I gestori chiedono al Governo di ripristinare l’accisa mobile

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9 marzo 2022

Per fronteggiare gli aumenti del prezzo dei carburanti servono interventi immediati per il ripristino dell'accisa mobile. A chiederlo sono le associazioni di rappresentanza dei gestori degli impianti di distribuzione, secondo i quali "dobbiamo tutti prendere atto della straordinarietà della situazione e non affrontarla con i metodi tradizionali: la forte speculazione, a quantità di petrolio e gas pressoché invariate, spesso governate da contratti a lungo termine con prezzi fissati in altro periodo e l'isteria che caratterizza questa fase del mercato hanno fatto schizzare i prezzi così in alto". "Se questa situazione è insostenibile per i consumatori, usciti da due anni di pandemia – aggiungono Figisc Confcommercio, Faib Confesercenti e Fegica Cisl - è ancor meno sostenibile per i gestori che, indipendentemente dall'andamento del prezzo, continuano a percepire 3,5 centesimi (lordi) su ogni litro di prodotto immesso nel serbatoio degli automobilisti, continuano ad assolvere un pubblico servizio essenziale pur in presenza di vendite in progressivo declino e a sopportare i relativi costi connessi. Tutti elementi che stanno caratterizzando questa fase e che prefigurano un inesorabile fallimento delle gestioni medesime".

Per questo i gestori "in attesa che si sciolgano i nodi dell'ammodernamento e del rilancio di un comparto che appare, oggi più che mai, essenziale al Paese ed alla sua economia” chiedono che il Governo intervenga dando immediata applicazione a quanto previsto dalla legge 244/07 in tema di accisa mobile e che consente da una parte di sterilizzare gli aumenti dell'Iva e, dall'altra, di creare un minimo di stabilità per famiglie ed operatori economici. Nel frattempo e nel tentativo di arginare l'aumento vertiginoso dei costi a margini invariati, da lunedì 14 marzo i gestori terranno spenta l'illuminazione degli impianti in modalità self-service durante le ore notturne. E altre iniziative contrario verranno valutate nei prossimi giorni “per salvaguardare il mantenimento dei livelli occupazionali degli oltre 22mila distributori di carburanti, di un settore al servizio del Paese e dei cittadini che dà lavoro ad oltre 100mila famiglie”.

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