Giù il sipario sul RadioTv Forum

Giù il sipario sul RadioTv Forum

Si è conclusa la "due giorni" organizzata a Roma da Aeranti-Corallo. Al centro del dibattito la riforma dell'editoria e i contributi per le imprese radiofoniche e televisive, capaci di favorire sempre più un'informazione di qualità.

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7 giugno 2007
Giù il sipario sul RadioTv Forum

Giù il sipario sul RadioTv Forum

 

La riforma dell’editoria, le provvidenze dello Stato al settore e i contributi per le imprese radiofoniche e televisive, capaci di favorire sempre più un'informazione di qualità: sono stati i temi della giornata conclusiva del RadioTv Forum 2007 promosso a Roma da Aeranti-Corallo.

Nel suo intervento, il coordinatore Marco Rossignoli, ha sottolineato che la legge finanziaria per il 2007 ha incrementato in modo significativo i contributi statali per l’emittenza televisiva e radiofonica locale. Il contributo è ora previsto nelle misure dell’85 per cento per le tv locali e del 15 per cento per la radiofonia. Tale scelta - ha detto Rossignoli â€" “ha permesso di coniugare un rilevante aumento delle misure di sostegno televisive, con un significativo incremento anche delle misure previste per il comparto radiofonico. Diviene a questo punto necessario trovare soluzioni immediate per ovviare ai ritardi maturati nel riconoscimento e nel conseguente pagamento di tali contributiâ€�.

Per Luigi Vimercati, sottosegretario al Ministero delle Comunicazioni, occorre “mettere in sicurezza le provvidenze del futuro�, confermando quindi che si stanno individuando soluzioni regolamentari finalizzate ad evitare analoghi ritardi nei prossimi anni. Soffermandosi poi sui temi generali del settore dell’emittenza locale, Vimercati ha evidenziato che le radio locali rappresentano “ricchezze da preservare� e ha poi affermato che il sistema Dab è da superare e che occorre andare verso modalità tecnologiche diverse.

Maurizio Gasparri, componente dell’esecutivo di Alleanza Nazionale e già ministro delle Comunicazioni, ha affermato infine che “lo Stato deve intervenire per difendere il pluralismo e la ricchezza culturale che le emittenti radiotelevisive rappresentano sul territorio� e che non si deve ritenere questi provvedimenti delle pure assistenze ma dei sostegni all’informazione.

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