Governo al lavoro per la crescita, mercoledì vertice con le imprese

Governo al lavoro per la crescita, mercoledì vertice con le imprese

In via di definizione il 'cronoprogramma' dell'agenda di governo per dare rapida attuazione alle misure già varate. Il 5 settembre aziende e banche a Palazzo Chigi, l'11 confronto aperto anche ai sindacati.

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3 settembre 2012

Completare l'agenda del governo, ma anche rilanciare il tavolo fra le parti sociali sui modelli
contrattuali al fine di promuovere la competitività e con essa l'occupazione. Al piano per la crescita, Mario Monti aggiunge un altro importante tassello: sollecitare il dialogo aziende-sindacati nella speranza di migliorare la produttività delle imprese italiane. Per questo il presidente del Consiglio ha deciso di incontrare anche i sindacati, inizialmente esclusi dal confronto previsto con banche e aziende per discutere del programma dell'Esecutivo sul fronte del rilancio economico. Nel frattempo, il premier intende predisporre quanto prima - auspicabilmente nel Cdm di mercoledì prossimo - il 'crono programma' dell'agenda di governo. Così da dare rapida attuazione alle misure già varate e selezionare i nuovi interventi sulla base della loro incisività. Il governo, ha spiegato venerdì scorso in una nota Palazzo Chigi, si impegna a dare attuazione effettiva, attraverso il completamento delle misure esecutive richieste, alle decisioni adottate''. La speranza è farlo già nella riunione del 5 settembre. Un'accelerazione utile anche in chiave 'esterna', perché consente al premier di dimostrare che l'Italia è intenzionata a terminare i ''compiti a casa'' promessi all'Europa.
Nel comunicato del governo si cita come esempio il 'Documento unificato', strumento ''di grande interesse per i cittadini'' poiche' comprenderà la carta d'identità elettronica e la carta nazionale servizi. Ma la novità principale è la convocazione dei sindacati. Era noto infatti che l'Esecutivo avrebbe incontrato le organizzazioni imprenditoriali il 5 settembre, ma non Cigl, Cisl, Uil, Ugl. Dietro la decisione di allargare il confronto ai sindacati (pur se in incontri separati visto che
saranno ricevuti l'11 settembre a Palazzo Chigi) non c'è solo la volontà di ricucire la ferita causate dalle parole di Monti sulla concertazione. L'obiettivo è anche quello di rilanciare a palla nel campo delle parti sociali: ''Monti - recita il comunicato - ha voluto coordinare con i ministri interessati le
modalità per sollecitare un dialogo che conduca a miglioramenti della produttività nelle imprese, nell'ambito del quadro predisposto dal Governo'' con le misure per la crescita e le riforme strutturali. Dietro la fumosità del testo si nasconde l'idea di rilanciare il dialogo sindacati-imprese sui modelli contrattuali. Nella speranza che le parti sociali trovino da sole - senza cioè ricorrere al sostegno economico dello Stato - modi e forme per adeguare il rapporto fra lavoratori e aziende
in modo da rendere piu' competitive le imprese. Ad esempio attraverso una maggiore flessibilità e sistemi che premino la produttività. Il tutto, come si evince dal comunicato, senza toccare le riforme già varate, a cominciare da quella del lavoro.

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