Governo-parti sociali, “bene l’avvio di un confronto strutturato”
Governo-parti sociali, “bene l’avvio di un confronto strutturato”
A Palazzo Chigi incontro per fare il punto sulle riforme e sui principali provvedimenti in materia economica e fiscale. Prampolini: “resta centrale la questione della messa a terra del Pnrr”.
“Apprezziamo la prima, tempestiva risposta del decreto alluvioni all’impatto dell’emergenza in Romagna e nelle altre zone del Paese. Sospensioni e proroghe siano però più inclusive ed i ristori tengano conto anche dei mancati ricavi per sospensione o riduzione delle attività. Insieme, segnaliamo la necessità che, anche con il concorso delle risorse europee, questo passo di risposta sia mantenuto nei processi di ricostruzione. Occorre, inoltre, definire la strategia nazionale per la messa in opera delle ingenti risorse, già programmate su base pluriennale nel bilancio pubblico, per fare fronte al dissesto idrogeologico del territorio”: così Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio con delega al lavoro e alla bilateralità, in occasione dell’odierno incontro di Palazzo Chigi tra il Governo e le associazioni imprenditoriali.
“Bene, poi – ha proseguito Prampolini – l’avvio di un percorso di lavoro strutturato con le parti sociali su un’agenda che tiene insieme investimenti e riforme. Pur in un quadro che conferma complessivamente la tonicità della resilienza dell’economia italiana, emergono, infatti, segnali di rallentamento delle dinamiche della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, nonché di un percorso di rientro dall’inflazione meno celere di quanto fin qui previsto. In questo scenario: tanto per la crescita, quanto per il sentiero stretto della finanza pubblica. Integrazione delle programmazioni, contrasto della filiera del ritardo, effettività del partenariato: ci sembrano queste le linee d’azione su cui concentrarsi. Soprattutto, va confermato l’obiettivo strategico di fondo del Piano: l’innalzamento del tasso di crescita potenziale del Paese almeno al livello medio dell’eurozona. Obiettivo rispetto al quale torniamo a segnalare il rilievo dei rapporti che intercorrono tra rafforzamento della produttività dei servizi di mercato e incrementi di produttività complessiva del sistema Paese”.
“L’obiettivo di un’Italia più attiva va poi fermamente perseguito. E gli interventi di riduzione del cuneo fiscale e contributivo vanno resi complessivamente strutturali e progressivamente rafforzati. Sarebbero importanti, inoltre, scelte di detassazione degli aumenti contrattuali. Mentre la valorizzazione erga omnes della contrattazione collettiva esercitata da chi realmente rappresenta il mondo delle imprese e del lavoro resta la migliore risposta alla questione del salario minimo. Il nesso strutturale tra politiche per il lavoro e politiche per la formazione, e la dimensione attiva dei percorsi di inclusione si confermano – ha concluso Prampolini - la sfida più rilevante da affrontare per una sicurezza sociale più inclusiva e più sostenibile”.