I gestori di mense dicono no ai pagamenti in Bot e Btp

I gestori di mense dicono no ai pagamenti in Bot e Btp

Angem-Fipe sottolinea che la ristorazione collettiva non può accettare questo genere di compensazione perché non risolve in alcun modo le sofferenze economiche delle aziende dovute al ritardo con cui lo Stato paga.

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2 dicembre 2011

Il pagamento dei crediti da parte della pubblica amministrazione in titoli di Stato non è un metodo di risarcimento applicabile alle aziende di ristorazione collettiva. A spiegarlo nei dettagli è Angem, l'Associazione nazionale dei gestori delle mense, che fa notare come questa misura non risolve in alcun modo le sofferenze economiche delle aziende dovute al ritardo con cui lo Stato paga; ritardo, che spesso arriva a toccare anche i 600 giorni e oltre dalla data della fatturazione contro i 30 previsti per legge. Le aziende di ristorazione collettiva, spiega ancora Angem, sono caratterizzate da alta densità di manodopera (il personale va retribuito mensilmente e rappresenta il circa 50% dei costi) e sono obbligate a pagare, invece, i fornitori non oltre i 45 giorni. "Che cosa facciamo - si domanda retoricamente il presidente Angem, Ilario Perotto - paghiamo poi il nostro personale in bot o btp? Nelle nostre aziende l'incidenza del personale è molto alta e non si registra la stessa redditività di altri comparti industriali. La ristorazione collettiva non può accettare questo genere di compensazione".

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