Identificazione obbligatoria clienti, Dettaglianti orafi preoccupati

Identificazione obbligatoria clienti, Dettaglianti orafi preoccupati

Dal primo maggio, per la parte relativa alle vendite a privati, entreranno in vigore le disposizioni che impongono di trasmettere entro il 30 aprile dell'anno successivo gli estremi fiscali di chi effettua acquisti d'importo pari o superiore a 3.600 euro.

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25 gennaio 2011

Dal primo maggio, per la parte relativa alle vendite a privati, entreranno in vigore le disposizioni che impongono di trasmettere entro il 30 aprile dell'anno successivo gli estremi fiscali di chi effettua acquisti d'importo pari o superiore a 3.600 euro. In molte categorie commerciali - specialmente quelle che operano nel campo degli articoli di lusso - c'è viva apprensione per le possibili conseguenze di queste novità. "Chi fa acquisti importanti - ha detto Giuseppe Aquilino, presidente nazionale della Federdettaglianti Orafi - spesso desidera la massima riservatezza, un desiderio che non ha motivazioni di carattere fiscale. Se non la trova da noi, questa riservatezza, andrà a cercarla altrove. Basta analizzare le dinamiche commerciali del nostro settore per scoprire che la clientela, per acquisti di elevato valore, è disponibile a una grande mobilità. E' dunque probabile, per esempio, che a fronte delle nuove regole molti clienti si orientino verso commercianti 'disinvolti' o verso Paesi che prevedono condizioni più semplificate delle nostre." C'è il rischio concreto che, per il doveroso contrasto all'illegalità, si possano incentivare comportamenti scorretti da parte dei consumatori finali e ciò finisca per provocare sensibili contrazioni del fatturato proprio agli esercizi italiani "in regola". "La categoria che rappresento" precisa Aquilino "è perfettamente consapevole della necessità di una sempre maggiore efficacia del fisco ed è disponibilissima a fare la sua parte ma ha forti difficoltà ad accettare ruoli di controllo che dovrebbero competere esclusivamente alla mano pubblica. Del resto, l'identificazione del cliente avviene già quando i pagamenti sono effettuati con carte di credito, assegni e via dicendo o quando si acquista con il credito al consumo, per cui sembrerebbe logico non applicare la nuova normativa quantomeno a questi sistemi di pagamento." Secondo Federdettaglianti, infine, è auspicabile e possibile che l'entrata in vigore del nuovo adempimento, per la parte relativa alle vendite business to consumer, venga rinviata per consentire una più approfondita valutazione delle conseguenze.

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