Il futuro del libro tra crisi e "multicenter"

Il futuro del libro tra crisi e "multicenter"

Più di sessantamila titoli librari all’anno e 268 milioni di copie vendute e divise per 24 milioni di lettori. Viaggio nel mondo del libro tra crisi e “multicenter

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22 giugno 2009

Oltre 8 mila case editrici, 38 mila addetti, più di 60 mila titoli l’anno, 268 milioni di copie vendute, 24 milioni di lettori: sono questi i principali numeri dell’editoria in Italia. Li ha resi noti l’Aie, l’Associazione italiana degli editori, nel corso della Fiera del libro di Torino. Una “fotografia” che evidenzia un timido segnale di ripresa rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti, con uno 0,87 di incremento di fatturato complessivo a cui fa riscontro oltretutto una perdita dell’1% di lettori. Secondo le rilevazioni periodiche effettuate dall’Istat, l’onda lunga delle vendite di titoli in edicola con edizioni economiche a prezzi promozionali si è esaurita già nel 2006. Il mercato ha però resistito, consolidando le vendite complessive, grazie all’avanzata di nuovi canali di distribuzione quali le catene monomarca e gli iper e supermercati che dedicano spazi specifici alla vendita dei best seller.

Il fatto è che gli italiani leggono poco. A fronte degli oltre 3 milioni che, secondo l’Aie, leggono almeno un libro al mese, più del 12% delle famiglie sparse sull’intero territorio nazionale, dice l’Istat, non possiede libri in casa. E se togliamo i possessori di enciclopedie, si arriva a oltre il 40. A rendere moderatamente dinamico il mercato del libro è la crescita (+ 5%) delle vendite nei banchi libri della grande distribuzione, che sfruttano pienamente le ampie campagne di promozione e di animazione. Il cambiamento del mercato, dunque, c’è stato: su duemila librerie indipendenti sparse per l’Italia, oggi ben 609 sono catene di librerie, con forte concentrazione nei centri commerciali, negli aeroporti e anche nelle grandi stazioni ferroviarie. Per i piccoli, la vendita a prezzi ridotti nei supermercati, ha generato una significativa mortalità aziendale, attenuata solo dalla trasformazione in franchising monomarca. A registrare margini di crescita invece, è la vendita on line, aumentata del 37%.

Nel 2009, anno della crisi globale dell’economia, quali sono le ripercussioni per il mercato del libro? Secondo Federico Motta, presidente dell’Aie, “Quest’anno c’è stata una forte contrazione dei consumi che avrà ricadute considerevoli sul bilancio complessivo di fine anno. Anche se la speranza è riposta ancora una volta nelle vendite natalizie, dal momento che nei periodi di crisi il libro regalo diventa un bene rifugio. Rimane però difficilmente sostenibile – conclude Motta – una gestione economico-finanziaria complessiva del settore basata solo sull’andamento delle vendite di poco più di un mese”.

L'intervista

Quale futuro per il libro e le librerie? L’abbiamo chiesto a Paolo Pisanti, presidente dell’Ali-Confcommercio, che dice la sua sia sulla crisi del mercato del libro, sia sulla trasformazione delle librerie classiche in catene indipendenti e in franchising monomarca.

Serve un immediato intervento del Governo per reintrodurre il prezzo fisso per la vendita di libri e avviare iniziative pubbliche per promozionare la lettura. Ecco la ricetta per superare la crisi: detrazione fiscale totale sui libri acquistati”.

Presidente Pisanti, la crisi fa vendere meno libri?

Più che parlare di contrazione delle vendite a causa della crisi, mi soffermerei su come stanno cambiando le esigenze del lettore, sempre più orientato verso le edizioni economiche. Ma la situazione è stagnante per l’intero comparto. Ci sarebbe bisogno di un intervento pubblico per sostenere la lettura e le vendite in libreria.

Le statistiche diffuse durante la Fiera del Libro di Torino parlano di libri venduti al 70% nelle librerie.

A fronte di un sistema di vendita molto eterogeneo, dalla libreria a carattere familiare fino alle catene indipendenti e alle vendite in edicola, la grande distribuzione, cioè i libri venduti in iper e supermercati, rappresentano una quota non ancora preoccupante. Anche Internet rappresenta appena il 5% del totale dei libri venduti.

Però il tasso di mortalità delle librerie classiche è ancora alto…

Stiamo assistendo da qualche anno alla trasformazione delle librerie indipendenti e a carattere familiare, in franchising monomarca. Poi c’è l’avanzata delle catene di librerie che puntano a vendere i best seller, sicuramente più redditizi. Ma la libreria classica deve rimanere il luogo per eccellenza per la diffusione dei libri e della lettura, il punto di riferimento disponibile e professionale dislocato in maniera capillare sul territorio.

Ma nei megastore e negli ipermercati ci sono anche sconti e superofferte sui libri. E’ questo il futuro della distribuzione e della vendita di prodotti letterari?

Siamo in attesa che il Governo regolamenti le vendite promozionali, reintroducendo la normativa sul prezzo fisso e con una percentuale di sconto massima del 15%. Il prezzo fisso inoltre, nella stragrande maggioranza dei paesi europei che lo hanno adottato, ha stabilizzato il mercato e le vendite, agevolando una serie di campagne promozionali volte alla diffusione della lettura attraverso le librerie.

Faccia una richiesta al Governo per rilanciare immediatamente il settore…

Io un’idea ce l’avrei: si potrebbe autorizzare la detrazione fiscale totale dei libri acquistati. I vantaggi non sarebbero solo delle case editrici o delle librerie ma di tutti. E la crescita sarebbe duratura e con effetti a catena.

Le tabelle

Tab. 1

Giro d’affari complessivo 3,685 miliardi
Titoli librari prodotti 61440
Copie stampate 266 milioni
Vendita libri nei canali trade 1,399 miliardi
Vendita libri scolastici 716,3 milioni
Libri in edicola allegati ai quotidiani 453 milioni
Case editrici con almeno 100 titoli 1016
Case editrici con pubblicazioni occasionali 2901
Occupazione (comprese piccole case editrici) 20mila addetti
Stock occupazione dell’intera filiera del libro 38mila addetti
Librerie in Italia 2mila
di cui: appartenenti a catene editoriali 609
catene a gestione familiare 92
catene con oltre mille mq di superficie 63
Dati a cura dell’Ufficio studi di Aie (associazione italiana editori). Ultima rilevazione anno 2007

Tab. 2

Lettori di almeno un libro all’anno 24 milioni
Lettori di più di tre libri all’anno 46,2%
Lettori di un libro al mese 13,3% (circa 3,2 milioni di persone)
Lettori di solo gialli, rosa e manualistica leggera 10,8%
Lettori nel Nord Italia 51,4%
Lettori nel Centro-Sud 31,6%
Dati a cura dell’Ufficio studi di Aie (associazione italiana editori). Ultima rilevazione anno 2007  

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