Il passaggio al digitale non deve punire le tv locali

Il passaggio al digitale non deve punire le tv locali

Lo dichiara Aeranti-Corallo che all'Agcom chiede: 10 numerazioni per le tv locali subito dopo le reti nazionali, 50 numerazioni tra le prime 100 e per gli archi di numerazione 101-200 e 201-300, l'intero arco 601-700 solo per le emittenti locali.

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26 maggio 2010
TV:DIGITALE; ROSSIGNOLI, PIANO AGCOM INACCETTABILE

“Non è possibile accettare un passaggio al digitale che determini la chiusura di moltissime imprese operanti da oltre 35 anni, con evidenti ripercussioni per il pluralismo del settore, per l'informazione e per l'occupazione lavorativa”. L’ha dichiarato nel corso del quinto Radiotv Forum 2010 Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, l'organizzazione di categoria che rappresenta le tv e le radio locali
Le richieste dell'Aeranti-Corallo all’Agcom sono: 10 numerazioni per le tv locali subito dopo quelle delle reti nazionali analogiche; 50 numerazioni per le locali tra le prime 100; l’adozione di analoga impostazione anche per gli archi 101-200 e 201-300; e infine l'intero settimo arco di numerazione (601-700) assegnato alle ulteriori offerte delle emittenti locali.

Corretta ma tardiva, secondo Rossignoli l'iniziativa di un sondaggio circa la penetrazione territoriale delle tv locali, dato che nelle aree già digitalizzate non è ovviamente più possibile realizzarlo. Con lo sviluppo delle nuove piattaforme la tv analogica terrestre viene ricevuta da un numero sempre minore di utenti e pertanto, in mancanza di conversione al digitale, è prevedibile in tempi brevi l'azzeramento degli ascolti delle tv locali, con evidenti conseguenze sul piano della raccolta pubblicitaria.

Grande preoccupazione desta la nuova ipotesi di pianificazione delle frequenze elaborata dall'Agcom e basata su criteri completamente diversi da quelli in precedenza adottati nelle sei aree già digitalizzate. Un piano per Aeranti-Corallo inaccettabile poiché, riducendo enormemente le risorse frequenziali, molte emittenti locali non potrebbero più operare neanche nelle sei aree già digitalizzate.

Quanto alla radiofonia, positiva la vautazione della Aeranti-Corallo del regolamento Agcom per l'avvio delle trasmissioni terrestri in tecnica digitale, che invece lamenta l’arbitraria ripartizione delle provvidenze per l'editoria, azzerate per l'emittenza locale, mentre altri settori, come le testate di partito, non hanno subito alcun taglio.

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