Il "porta a porta" che resiste nell'era di Internet

Il "porta a porta" che resiste nell'era di Internet

Secondo i dati Univendita il settore della vendita diretta a domicilio è in crescita del 2,6% in Lombardia, prima regione d'Italia con ottomila lavoratori. Il presidente Sinatra: "Aveva torto chi sosteneva che Amazon avrebbe sancito la nostra fine".

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12 luglio 2017

Nell'era del web, una stretta di mano vale ancora più di mille clic. I tempi cambiano: al posto del donizettiano elisir d'amore, i moderni Dulcamara oggi vendono elettrodomestici, cosmetici e surgelati. Sono studenti di Medicina, come Francesca Cereda, 25enne comasca che per pagarsi gli studi vende cosmetici tramite il passaparola e le amicizie di Facebook (ne ha quattromila); oppure mamme come Anna De Felice, 55 anni, che vendendo robot per la cucina è riuscita «a conciliare impegni familiari e passione per il cibo» racconta. L'arte non cambia. I venditori porta a porta a Milano sono ottomila secondo i dati dell'associazione Univendita, che riunisce gli operatori del settore. Il giro d'affari è di 8o milioni di euro l'anno: in aumento. È un segno? A sorpresa, l'ecommerce sembra non aver tolto ai milanesi il piacere del contatto umano, nelle scelte d'acquisto. La buona notizia arriva dal rapporto annuale del centro studi di Univendita, che a livello regionale fotografa una crescita del settore nel 2016 (più 2,6 per cento). La Lombardia è prima regione d'Italia, con 24mila addetti e un fatturato di 249 milioni di euro. Un dato «in costante aumento» spiega il presidente di Univendita Ciro Sinatra. «Il merito è della professionalità dimostrata dai venditori delle aziende in decenni di vicinanza alla gente». Ma non solo. L'e-commerce e la vendita a domicilio hanno qualcosa in comune: consentono di fare acquisti direttamente dal salotto di casa. «Una comodità che i consumatori apprezzano sempre di più», afferma Sinatra: i numeri dicono che «chi diceva che Amazon fosse la fine del porta a porta, aveva torto; i due fenomeni non si escludono, anzi». E che metterci la faccia premia sempre: sia quella di una mamma del quartiere, di un 50enne licenziato dalla crisi o di un giovane che, grazie alla vendita diretta, riesce finalmente a entrare nel mercato del lavoro.

tratto da "Il Corriere della Sera" di Davide Illarietti

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