Il Redditometro "uccide" i viaggi

Il Redditometro "uccide" i viaggi

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15 gennaio 2013

Il redditometro costituisce un nuovo disincentivo per gli italiani a viaggiare. Ne sono convinti
operatori turistici e agenzie di viaggio, che notano come il giro d'affari del settore abbia avuto un crollo, negli ultimi mesi, pari al 20%. ''Tutti questi accorgimenti per controllare l'evasione -
dice Fortunato Giovannoni, presidente della Fiavet - finiscono per scatenare la psicosi: ognuno teme di finire nel ciclone. Si tratta di misure sbagliate, che appesantiscono il sistema, lo mettono fuori mercato e soprattutto non ottengono i risultati sperati''. ''Stiamo veramente esagerando - continua Giovannoni - anche perché che senso ha se queste imposizioni ci sono in Italia ma non nel resto d'Europa?''. E il redditometro, per gli operatori del mondo del turismo, va ad aggiungersi alle tante misure che già hanno 'gravato' sul turismo, dalla tassa di soggiorno all'impossibilità di pagare con contante per cifre che superino i mille euro. "Questo strumento - sbotta Luca Patané, presidente di Federviaggio - limita le libertà individuali e ovviamente danneggia il turismo. Come categoria siamo stufi di questo grande fratello fiscale, le aziende del settore dovrebbero farsi sentire di piuù Dalla crisi alla tassa di soggiorno, all'obbligo del contante per la spesa oltre i mille euro, al redditometro: tutto congiura per sparare su un settore già in gravi difficoltà''.

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