Il Sib dice no a possibili aumenti dei canoni demaniali
Il Sib dice no a possibili aumenti dei canoni demaniali
Il Sib contro l’aumento dei canoni demaniali
Dopo un’estate “nera” dal punto di vista meteorologico, che ha fatto calare del 50% le presenze sulle spiagge, ora per i gestori degli stabilimenti balneari si profila un’altra nuvola all’orizzonte: gli aumenti dei canoni per le concessioni demaniali. Un’eventualità che ovviamente trova “assolutamente contrario” il presidente del Sindacato Italiano Balneari Riccardo Scarselli. “Il nostro sindacato – ha spiegato Scarselli - si aspetta, invece, un segno forte da parte del Governo a sostegno di un settore che appare primario nell’ambito del fenomeno turistico nazionale, europeo e mondiale, mediante l’adozione d’interventi straordinari”. Gli interventi straordinari, secondo il Sib, devono riguardare la dichiarazione di stato di calamità, la fiscalizzazione degli oneri sociali per il periodo aprile-settembre 2002, l’omogeneità dell’aliquota Iva per tutti i segmenti interessati al turismo portando anche quella degli stabilimenti balneari al 10%, la revisione dei criteri per la definizione dei canoni demaniali marittimi correlati “inopinatamente dall’art. 3 della legge 494/93 alla valenza turistica”. Secondo Scarselli serve anche “un emendamento interpretativo della riforma apportata all’Ici dalla Finanziaria 2001 volto a chiarire come soggetto passivo sia solo il concessionario titolare di un diritto reale di godimento come risultante da specifica concessione amministrativa”. “In più – ha proseguito Scarselli – l’istituzionalizzazione di un tavolo tecnico per il confronto degli organi centrali e periferici della pubblica amministrazione, e le associazioni di categoria sulle tematiche attinenti all’assolvimento delle funzioni delegate sul demanio marittimo. Infine, la disponibilità d’incentivi da parte delle Regioni per i progetti che gli imprenditori balneari intendono sviluppare al fine di assicurare un salto di qualità all’offerta turistica dei servizi di spiaggia allineandosi alle direttive ISO 9.000/14.000 della Ue”.