Indicatore consumi Confcommercio: a Febbraio nessuna accelerazione

Indicatore consumi Confcommercio: a Febbraio nessuna accelerazione

Saldi: bene le quantità vendute, giù prezzi e margini62/2011

                                                       

 

62/11

Roma, 05.04.2011

 

Saldi: bene le quantità vendute, giù prezzi e margini

 

INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO:

A FEBBRAIO NESSUNA ACCELERAZIONE

 

 

L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a febbraio 2011 una diminuzione dell’1,3% in termini tendenziali, dato che segue il –2,4% di gennaio (tab. 2). In termini congiunturali l’indicatore (al lordo della vendita di automobili) mostra un contenuto incremento (+0,1%) dato che ha determinato una sostanziale stabilità nell’ultimo trimestre (fig. 2).

Il quadro congiunturale continua ad essere caratterizzato da una ripresa economica dai toni abbastanza contenuti ed altalenanti, con limitati effetti sul mercato del lavoro, situazione che continua a produrre un elevato grado di incertezza sulle prospettive a breve e medio termine dell’economia italiana e condiziona i comportamenti delle famiglie.

Questo contesto è confermato dal regresso registrato a marzo dal clima di fiducia delle famiglie, le quali ritengono possibile il permanere di difficoltà anche nei prossimi mesi.

Anche il clima di fiducia delle imprese mostra un andamento incerto. Nel mese di marzo, solo per le imprese manifatturiere il sentiment rilevato dall’ISTAT segnala un miglioramento, a fronte di un regresso registrato presso gli operatori del commercio e dei servizi.

Il diverso atteggiamento degli operatori è sintesi di quanto accade sul versante produttivo. Secondo l’indagine rapida di Confindustria, la produzione industriale dovrebbe aver registrato a marzo un contenuto miglioramento (+0,4 rispetto a febbraio), tendenza che, stando agli ordini (+0,9% congiunturale), dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi.

 


Fig. 1

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

 

La dinamica tendenziale dell’ICC di febbraio riflette, in linea con quanto registrato nei mesi precedenti, una netta contrazione dei volumi acquistati dalle famiglie per i beni (-2,3%) ed un aumento della domanda di servizi (+1,4%).

I prezzi dei beni e dei servizi che compongono l’ICC hanno evidenziato un tasso di crescita più contenuto rispetto a quanto registrato a gennaio, determinato soprattutto dalla decisa riduzione dei prezzi, in termini tendenziali, registrata dall’abbigliamento, dalle calzature e dai servizi per le comunicazioni (tab. 3). È proseguita la fase di accelerazione dei prezzi per carburanti ed alimentari determinata dall’andamento delle materie prime.

 


 


Fig. 2

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

 

La domanda per beni e servizi ricreativi ha mostrato, rispetto a febbraio 2010, un incremento dell’1,4%, a cui ha contribuito in larga parte il permanere di un trend espansivo per la componente relativa alle spese per giochi, lotterie e scommesse.

La spesa per i servizi di ristorazione e d’alloggio ha evidenziato una sostanziale stagnazione, con una variazione in termini reali dello 0,1%.

I consumi per beni e servizi per la mobilità hanno mostrato una netta diminuzione in termini tendenziali (-15,7%), come riflesso del calo della domanda di autovetture da parte dei privati.

Nel mese di febbraio la domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT domestico ha registrato, rispetto all’analogo mese del 2010, una crescita di un certo rilievo (+3,8), andamento determinato dalla componente relativa ai beni.

I volumi acquistati dalle famiglie per beni e servizi per la cura della persona hanno mostrato un incremento dello 0,6%. 

Gli articoli di abbigliamento e calzature hanno evidenziato un incremento dell’1,1%, confermando l’andamento positivo dei saldi, che ha comunque attenuato solo in minima parte la situazione di forte difficoltà in cui versa da tempo il settore. Infatti, per ottenere due variazioni positive dei volumi venduti - a gennaio e febbraio – le imprese della filiera hanno ridotto i prezzi di vendita, rispetto allo scorso anno, del 3,3% e del 4,0% nei suddetti mesi.

La domanda di beni e servizi per la casa ha mostrato a febbraio una sostanziale stagnazione (+0,1%). 

Infine, per quanto concerne i consumi delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per febbraio segnala un ulteriore e deciso ridimensionamento (-1,6%).

 

 

 

TAB. 1 - DINAMICA DELL’ICC IN VALORE - VARIAZIONI TENDENZIALI


 


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

TAB. 2 - DINAMICA DELL’ICC IN QUANTITA’ - VARIAZIONI TENDENZIALI


 


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 


TAB. 3 - DINAMICA DEI PREZZI ICC - VARIAZIONI TENDENZIALI

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

 

I dati destagionalizzati e corretti per i valori erratici mostrano a febbraio un aumento dello 0,1% dell’ICC rispetto a gennaio. Nell’ultimo trimestre a media mobile l’indicatore segnala, al lordo della componente relativa alle autovetture, una sostanziale stazionarietà. Lievemente più favorevole risulta la dinamica dell’indicatore al netto delle auto, dato che non modifica il quadro d’insieme che continua a caratterizzarsi per una situazione di accentuata debolezza dei consumi (fig. 2).

Il contenuto miglioramento di febbraio è sintesi di una modesta crescita della domanda di beni (0,2%) e di una lieve flessione della componente relativa ai servizi (tab. 4). 

Tra i diversi aggregati che compongono l’indicatore, solo per i beni e servizi ricreativi si registra un apprezzabile miglioramento (+1,2%). In contenuta crescita è risultata anche la domanda per la mobilità (+0,7%) legata ad un andamento meno negativo, rispetto ai mesi precedenti, degli acquisti di motocicli e di carburanti.

I consumi di abbigliamento e calzature hanno mostrato un regresso rispetto a gennaio, segnalando come il dato del mese precedente sia derivato da un concentrasi degli acquisti nei primi giorni dei saldi e non derivi da una modifica nei comportamenti dei consumatori.

 

 

 

TAB. 4 - ICC IN QUANTITA’ - VARIAZIONI CONGIUNTURALI

(DATI DESTAGIONALIZZATI)

 


 


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 


 

PRODOTTI E SERVIZI CONSIDERATI

 

Beni e servizi ricreativi

Servizi postali

Cinema, sport e altri spettacoli

Servizi per le comunicazioni

Concorsi e pronostici

Beni e servizi per la cura della persona

Cartoleria, libri, giornali e riviste

Sanità

Compact disk, supporti magnetici audio, video e

Prodotti farmaceutici e terapeutici

strumenti musicali

Prodotti di profumeria e cura della persona

Giochi, giocattoli, articoli per lo sport ed il campeggio

Abbigliamento e calzature

Altri prodotti

Abbigliamento, pellicce e pelli per pellicceria

Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa

Calzature, articoli in pelle e da viaggio

Alberghi

Beni e servizi per la casa

Pubblici esercizi

Affitti

Beni e servizi per la mobilità

Energia elettrica

Motocicli

Mobili, articoli tessili, arredamento per la casa

Automobili

Elettrodomestici, radio, tv, registratori

Carburanti

Generi casalinghi durevoli e non durevoli

Pedaggi

Utensileria per la casa e ferramenta

Trasporti aerei

Alimentari, bevande e tabacchi

Beni e servizi per la comunicazione

Alimentari e bevande

Telecomunicazioni, telefonia e dotazioni per l’informatica

Tabacchi

Foto-ottica e pellicole

 

 

FONTI: AISCAT, AAMS, ANCMA, ASSAEROPORTI, FEDERALBERGHI, FIPE, FIT, ISTAT, MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, SIAE, SITA, TERNA, UNRAE.

CONSUMI & PREZZI è uno strumento di analisi congiunturale che Confcommercio mette a disposizione dei propri associati e di tutti coloro che sono interessati alla dinamica di breve periodo della spesa reale delle famiglie e dei prezzi delle principali voci di consumo.

 

Per raggiungere tali obiettivi si utilizzano informazioni mensili fornite da istituti ed organizzazioni pubbliche e private e dati provenienti dalle diverse indagini congiunturali condotte dall’ISTAT.

 

I gruppi di prodotti e di servizi osservati sono attualmente 30, pari nell’anno 2009 al 59,1% dei consumi effettuati sul territorio. Escludendo le spese relative ai fitti imputati la rappresentatività sale, sempre nel 2009 al 68,1%. Per i servizi l’incidenza è del 33,7%, dato che sale al 45,5% escludendo i fitti figurativi dal totale dei servizi di cui alla Contabilità Nazionale. Per i beni l’incidenza è dell’85,4 %.

 

Tra il 2000 e il 2009 la variazione in quantità registrata dal paniere di beni e servizi utilizzati in CONSUMI & PREZZI è del 5,6% a fronte del 2,3% registrato dai consumi sul territorio secondo la Contabilità nazionale. Nell’ultimo biennio le variazioni sono risultate pari rispettivamente al –1,5% ed al –2,9%.

 

La banca dati utilizzata si basa su serie mensili (primo dato gennaio 2000) dei livelli di spesa in valore ed in quantità da cui si desumono gli indici di prezzo. Nel caso di informazioni trimestrali si è proceduto all’interpolazione dei dati mancanti.

 

La base per i livelli in volume è rappresentata dall’anno 2000. Come indici di prezzo delle serie elementari si è utilizzato il relativo NIC riportato a base 2000. Per l’abbigliamento e le calzature le serie elementari sono deflazionate con l’IPCA riportato a base 2000.

 

Le serie sono destagionalizzate con la procedura TRAMO-SEATS.

 

PROSSIMA USCITA: 5 maggio 2011

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