Indicatore consumi: prosegue lo "stop and go" della spesa delle famiglie

Indicatore consumi: prosegue lo "stop and go" della spesa delle famiglie

Forte calo di auto e moto, bene comunicazioni e Ict domestico, elettrodomestici e Tv105/2010

                                                       

 

 

 

105/10

Roma, 3.09.10

 

 

 

Forte calo di auto e moto, bene comunicazioni e Ict domestico, elettrodomestici e Tv

 

 

INDICATORE CONSUMI: PROSEGUE LO “STOP AND GO” DELLA SPESA DELLE FAMIGLIE

 

 

 

 

L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala sia a giugno che a luglio 2010 una diminuzione dell’1,3% in termini tendenziali (tab. 2) mentre in termini congiunturali si registra nell’ultimo bimestre una contenuta tendenza al rialzo della spesa per consumi in termini reali, con variazioni pari a +0,3% a giugno e +0,1% a luglio. Dati, quest’ultimi, che vanno letti con estrema prudenza in considerazione del fatto che la spesa per consumi resta su livelli assoluti decisamente distanti dai valori pre-crisi.

La debolezza della domanda e le incertezze che caratterizzano i comportamenti delle famiglie sembrano avvalorati dall’ulteriore ripiegamento mostrato dal clima di fiducia delle famiglie nel mese di agosto.

Sulla base di queste evidenze, si può argomentare che la debole ripresa in atto dell’economia italiana poggia esclusivamente sulla spinta delle esportazioni. Ciò rende improbabile la prospettiva di una crescita del Pil nel 2010 sensibilmente superiore al punto percentuale.

Articolata appare la situazione sul versante del sentiment delle imprese. Ad agosto a fronte di un miglioramento del clima di fiducia degli operatori delle aziende manifatturiere e dei servizi, gli imprenditori del commercio segnalano un peggioramento.

La presenza di aspettative più favorevoli da parte delle imprese manifatturiere deriva dal miglioramento registrato dalla produzione, tendenza che interessa in misura più contenuta i beni di consumo rispetto ad altri segmenti.

Il graduale recupero dell’attività produttiva, guidato in larga misura dal miglioramento dell’export, dovrebbe essere proseguito anche nei mesi estivi.

Stando ai risultati dell’indagine rapida di Confindustria a luglio la produzione è aumentata dell’1,2% rispetto a giugno e gli ordinativi del 3,1%.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


FIG. 1

 


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

La dinamica tendenziale dell’ICC di luglio riflette una riduzione dei volumi acquistati dalle famiglie per i beni (-2,0% a giugno e luglio) ed un moderato aumento della domanda di servizi (+0,4% a luglio).

I prezzi dei beni e servizi che compongono l’ICC hanno evidenziato, a luglio 2010, un’accelerazione rispetto a quanto registrato a giugno (+1,1% a fronte dello 0,4%% del mese precedente). Il dato ha riflesso in larga parte gli aumenti registrati nel comparto dei servizi, in particolare di quelli relativi alla mobilità (tab. 3).

 

 


FIG. 2

 


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

La domanda per beni e servizi ricreativi ha mostrato, rispetto a luglio del 2009, una diminuzione dello 0,4% proseguendo nella tendenza al ridimensionamento dei consumi.

La spesa per i servizi di ristorazione e d’alloggio ha evidenziato, a luglio, una flessione dello 0,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, proseguendo in un trend riflessivo che permane ormai da mesi.

Anche a luglio 2010 i consumi per beni e servizi per la mobilità hanno registrato una sensibile diminuzione in termini tendenziali (-17,1%), conseguenza del netto ridimensionamento della domanda per autovetture e motocicli a cui continua ad associarsi un’evoluzione negativa della spesa per i carburanti. In progressivo miglioramento è risultata la domanda di trasporti aerei.

Si conferma anche la tendenza positiva della domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT domestico (+2,8% tendenziale). A questa dinamica ha contribuito essenzialmente la componente relativa ai beni mentre per i servizi la fase negativa non sembra essersi ancora esaurita.

La domanda per beni e servizi per la cura della persona ha mostrato una crescita dell’1,2% dei volumi acquistati dalle famiglie.

Gli articoli di abbigliamento e calzature hanno evidenziato, a luglio 2010, un incremento dei volumi acquistati dalle famiglie dello 0,3%. La contenuta tendenza al miglioramento registrata nell’ultimo bimestre non appare peraltro in grado di attenuare lo stato di difficoltà di un settore che sconta ormai da tempo un ridimensionamento dei consumi.

Nel mese di luglio la domanda di beni e servizi per la casa ha mostrato una crescita dell’1,5%, tendenza che continua ad essere legata, in larga parte, alla dinamica registrata dagli acquisti di elettrodomestici e TV.

Infine, per quanto concerne i consumi delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per luglio segnala una crescita dello 0,5% dei volumi acquistati.

 


TAB. 1 - DINAMICA DELL’ICC IN VALORE (variazioni tendenziali)

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 


TAB. 2 - DINAMICA DELL’ICC IN QUANTITA’ (variazioni tendenziali)

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

 

 


TAB. 3 - DINAMICA DEI PREZZI ICC (variazioni tendenziali)

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio

 

 

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

 

I dati destagionalizzati e corretti per i valori erratici mostrano a luglio 2010 un contenuto miglioramento dell’ICC rispetto al mese precedente (+0,1%). La modesta tendenza alla crescita registrata nell’ultimo bimestre non è comunque sufficiente a garantire il recupero dei livelli di consumo registrati ad inizio anno, già inferiori rispetto ai livelli pre-crisi, e conferma la stagnazione della domanda anche al netto della componente relativa alle autovetture (fig. 2).

La variazione registrata a luglio è sintesi di una stabilità della componente relativa ai servizi e di un contenuto aumento della domanda di beni (tab. 4). 

L’andamento dell’ultimo mese evidenzia peraltro come per molti segmenti della domanda le dinamiche congiunturali presentino ancora un andamento non favorevole. Le uniche variazioni positive si registrano per la domanda di beni e servizi ricreativi, per i beni e servizi per la casa e per gli alimentari, bevande e tabacchi.

L’indicatore destagionalizzato indica le difficoltà dei consumi reali delle famiglie a trovare una sicura direzione di crescita.

 

 

TAB. 4 – VARIAZIONI CONGIUNTURALI DELL’ICC IN QUANTITÀ (DATI DESTAGIONALIZZATI)


Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio


 


PRODOTTI E SERVIZI CONSIDERATI

 

Beni e servizi ricreativi

Servizi postali

Cinema, sport e altri spettacoli

Servizi per le comunicazioni

Concorsi e pronostici

Beni e servizi per la cura della persona

Cartoleria, libri, giornali e riviste

Sanità

Compact disk, supporti magnetici audio, video e

Prodotti farmaceutici e terapeutici

strumenti musicali

Prodotti di profumeria e cura della persona

Giochi, giocattoli, articoli per lo sport ed il campeggio

Abbigliamento e calzature

Altri prodotti

Abbigliamento, pellicce e pelli per pellicceria

Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa

Calzature, articoli in pelle e da viaggio

Alberghi

Beni e servizi per la casa

Pubblici esercizi

Affitti

Beni e servizi per la mobilità

Energia elettrica

Motocicli

Mobili, articoli tessili, arredamento per la casa

Automobili

Elettrodomestici, radio, tv, registratori

Carburanti

Generi casalinghi durevoli e non durevoli

Pedaggi

Utensileria per la casa e ferramenta

Trasporti aerei

Alimentari, bevande e tabacchi

Beni e servizi per la comunicazione

Alimentari e bevande

Telecomunicazioni, telefonia e dotazioni per l’informatica

Tabacchi

Foto-ottica e pellicole

 

 

FONTI: AISCAT, AAMS, ANCMA, ASSAEROPORTI, FEDERALBERGHI, FIPE, FIT, ISTAT, MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, SIAE, SITA, TERNA, UNRAE.

CONSUMI & PREZZI è uno strumento di analisi congiunturale che Confcommercio mette a disposizione dei propri associati e di tutti coloro che sono interessati alla dinamica di breve periodo della spesa reale delle famiglie e dei prezzi delle principali voci di consumo.

 

Per raggiungere tali obiettivi si utilizzano informazioni mensili fornite da istituti ed organizzazioni pubbliche e private e dati provenienti dalle diverse indagini congiunturali condotte dall’ISTAT.

 

I gruppi di prodotti e di servizi osservati sono attualmente 30, pari nell’anno 2009 al 59,1% dei consumi effettuati sul territorio. Escludendo le spese relative ai fitti imputati la rappresentatività sale, sempre nel 2009 al 68,1%. Per i servizi l’incidenza è del 33,7%, dato che sale al 45,5% escludendo i fitti figurativi dal totale dei servizi di cui alla Contabilità Nazionale. Per i beni l’incidenza è dell’85,4 %.

 

Tra il 2000 e il 2009 la variazione in quantità registrata dal paniere di beni e servizi utilizzati in CONSUMI & PREZZI è del 5,6% a fronte del 2,3% registrato dai consumi sul territorio secondo la Contabilità nazionale. Nell’ultimo biennio le variazioni sono risultate pari rispettivamente al –1,5% ed al –2,9%.

 

La banca dati utilizzata si basa su serie mensili (primo dato gennaio 2000) dei livelli di spesa in valore ed in quantità da cui si desumono gli indici di prezzo. Nel caso di informazioni trimestrali si è proceduto all’interpolazione dei dati mancanti.

 

La base per i livelli in volume è rappresentata dall’anno 2000. Come indici di prezzo delle serie elementari si è utilizzato il relativo NIC riportato a base 2000. Per l’abbigliamento e le calzature le serie elementari sono deflazionate con l’IPCA riportato a base 2000.

 

Le serie sono destagionalizzate con la procedura TRAMO-SEATS.

 

 

PROSSIMA USCITA: 5 ottobre 2010

 

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