Inflazione "confermata" al 2,5 per cento

Inflazione "confermata" al 2,5 per cento

La stima definitiva dell'Istat indica che a marzo l'inflazione si è portata al 2,5 per cento annuo e allo 0,4 per cento mensile. Sale invece l'indice armonizzato (IPCA): +2,2 per cento su base mensile e +2,8 per cento su base annua.

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15 aprile 2011

La stima definitiva dell'Istat, confermando le stime provvisorie, indica che a marzo l'inflazione si è portata al 2,5% annuo e allo 0,4% mensile a marzo. Sale invece l'indice armonizzato (IPCA) che aumenta del 2,2% rispetto al mese precedente e del 2,8% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (la stima provvisoria era +2,6%), con un'accelerazione di sette decimi di punto percentuale rispetto a febbraio 2011 (+2,1%). La forte variazione congiunturale è in gran parte dovuta al venire meno dei saldi stagionali. L'inflazione acquisita per il 2011 è pari all'1,8%, e che al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo sale all'1,9% dall'1,8% di febbraio. Sul piano tendenziale, la crescita dei prezzi dei beni sale al 2,8%, con un'accelerazione di due decimi di punto percentuale rispetto a febbraio 2011 (+2,6%), mentre quella dei prezzi dei servizi si porta al 2,0% dall'1,9% del mese precedente. Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi aumenta. L'accelerazione dell'inflazione registrata a marzo risente in primo luogo delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari e dei Beni energetici non regolamentati. Un effetto di sostegno alla dinamica dell'indice generale deriva anche dall'andamento dei prezzi dei servizi, ed in particolare di quelli relativi ai Trasporti e ai Ricreativi, culturali e per la cura della persona. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori aumentano dello 0,5% su base congiunturale e del 3,2% rispetto all'anno precedente (era +3,1% a febbraio 2011).

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