A marzo rallenta la ripresa dell'inflazione

A marzo rallenta la ripresa dell'inflazione

Le stime preliminari dell'Istat indicano prezzi stabili rispetto al mese precedente e un aumento dell'1,4% rispetto allo stesso mese del 2016. L'inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,1%.

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31 marzo 2017

Nel marzo 2017 scorso l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi è rimasto stabile su base mensile ed è aumentato dell'1,4% rispetto a marzo 2016 (era +1,6% a febbraio): così l'Istat nelle stime preliminari. L'incremento tendenziale dell'indice generale continua ad essere determinato principalmente dai Beni energetici non regolamentati (+11,5%) e dagli Alimentari non lavorati (+6,1%), la cui crescita è in attenuazione rispetto al mese precedente quando era pari a +12,1% per i primi e a +8,8% per i secondi. A rafforzare l'inflazione si aggiunge la dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5%, in lieve accelerazione da +2,4% di febbraio). Di conseguenza, la "inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di un solo decimo di punto percentuale (+0,7%, da +0,6% del mese precedente), mentre quella al netto dei soli Beni energetici scende a +1,1% da +1,3% di febbraio. La stabilità su base mensile dell'indice generale è il risultato di variazioni praticamente nulle dei prezzi di buona parte delle tipologie di prodotto. Fanno eccezione i prezzi dei Beni alimentari non lavorati, che diminuiscono del 2,8%, a cui si contrappone l'aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%). Su base annua la crescita dei prezzi dei beni segna un rallentamento (+1,7%, da +2,0% di febbraio), mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi accelera di poco (+1,0%, da +0,9% del mese precedente). Di conseguenza, a marzo il differenziale inflazionistico negativo tra servizi e beni si ridimensiona portandosi a meno 0,7 punti percentuali (da meno 1,1 di febbraio). L'inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,1%. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,9% su base mensile e registrano un aumento del 2,3% su base annua (era +3,1% a febbraio). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto scendono dello 0,5% in termini congiunturali e registrano una crescita su base annua del 2,6%, da +3,2% del mese precedente. Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell'1,8% su base congiunturale e dell'1,3% su base annua (da +1,6% di febbraio). Il rialzo congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui il NIC non tiene conto. Intanto, nell'Eurozona l'inflazione annua è scesa all'1,5% in marzo, secondo la stima flash di Eurostat, dal 2% di febbraio. L'energia ha registrato l'aumento maggiore (+7,3% contro il 9,3% di febbraio), seguitanda cibo, alcool e tabacco (1,8% da +2,5% in febbraio) e servizi (1% da +1,3%).

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