Inflazione rivista al ribasso

Inflazione rivista al ribasso

A novembre l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi è diminuito dello 0,2% su base mensile e aumentato dello 0,2% su base annua (come nel mese di ottobre). La stima preliminare, diffusa in precedenza, era di un aumento dello 0,4%. 

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16 dicembre 2019

A novembre scorso l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi è diminuito dello 0,2% su base mensile e aumentato dello 0,2% su base annua (come nel mese di ottobre). Lo afferma l'Istat ricordando che la stima preliminare, diffusa in precedenza, era di un aumento dello 0,4 per cento. "Nel quadro di stabilità dell'Inflazione di novembre, solo di poco superiore allo zero, per i prezzi dei beni durevoli e semidurevoli l'ampliamento del periodo di promozioni legato al Black Friday - commenta l'Istituto - ha determinato diversi effetti. Da un lato ha influenzato la revisione al ribasso della stima preliminare con la disponibilità dei dati riferiti alla settimana prossima all'evento, dall'altra sconta il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno quando il Black Friday cadde proprio nel periodo di rilevazione facendo registrare flessioni congiunturali più ampie di quelle di novembre 2019". Le dinamiche dei prezzi, prosegue l'Istat, confermano la situazione osservata a ottobre in quasi tutte le divisioni di spesa, con l'eccezione della decelerazione dei trasporti (da una variazione nulla a -0,3%), dell'inversione di tendenza di
Ricreazione, spettacoli e cultura (da -0,3% a +0,3%) e dell'accelerazione di Altri beni e servizi (da +1,5% a +1,8%). L'Inflazione generale continua a essere dovuta in gran parte ai servizi ricettivi e di ristorazione e agli altri beni e servizi, i cui contributi alla variazione dell'indice generale, sommati insieme, sono pari a 0,311 punti percentuali. I contributi negativi più ampi sono ascrivibili ad abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-0,194 punti percentuali) e alle comunicazioni (-0,158).
A novembre la dinamica inflazionistica per le diverse tipologie di prodotto e' caratterizzata dalla lieve riduzione di ampiezza della flessione dei prezzi dei beni (-0,4% da -0,5% di ottobre), e dall'altrettanto lieve decelerazione dei prezzi dei servizi (da +1,1% a +1%). Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni e' quindi positivo e pari +1,4 punti percentuali. Tra i beni, i prezzi degli alimentari non lavorati aumentano di +1% su base mensile e +1,1% in termini tendenziali: i
prezzi dei vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate rallentano la loro crescita da +4% a +1,2% (+1,2% su base mensile), mentre i prezzi della frutta fresca o refrigerata registrano un'inversione di tendenza da -1,0% a +1,1% (+3,9% il congiunturale). I prezzi dei beni energetici non regolamentati continuano a registrare una diminuzione pari a -3% (da -3,1% di ottobre): da segnalare la più amplia diminuzione dei prezzi del gasolio per mezzi di trasporto (da -3,9% a -4,7% in termini tendenziali, -0,6% su base mensile), la riduzione della flessione dei prezzi della benzina (da -4,0% a -3,2%, -0,6% il congiunturale) e l'aumento congiunturale dei prezzi dell'energia elettrica mercato libero (pari a +0,8%). I prezzi dei beni durevoli riducono la flessione da -0,9% a -0,4% (con una variazione congiunturale nulla), a causa di una diminuzione meno marcata dei prezzi dei grandi apparecchi domestici elettrici e non (da -5,5% a -2,8%, +2,1% rispetto a ottobre 2019), degli apparecchi telefonici e telefax (da -10,9% a -7,7%, -2,5% su base mensile) e degli apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici (da -11,1% a -8,4%, -1,2% il congiunturale). Il lieve rallentamento dei prezzi dei servizi, prosegue l'Istat, e' imputabile principalmente dalla dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +1,8% a +1,3%, -1,3% su base mensile), a causa prevalentemente dell'inversione di tendenza di quelli del trasporto aereo passeggeri (da +7,6% a -1,1%, -12,5% su base mensile): nello specifico i voli nazionali passano da +7,1% a -0,6% (-6,8% il congiunturale) e i voli internazionali da +7,7% a -1,2% (-14,1% su base mensile). A questo rallentamento si aggiunge la riduzione più marcata dei prezzi del trasporto marittimo e per vie d'acqua interne (da -2,4% a -6,5%, -8,0% rispetto a ottobre 2019), mentre accelerano i prezzi del trasporto passeggeri su rotaia da +4,9% a +10,5% (+1,7% il
congiunturale). Da segnalare una decelerazione contenuta dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,4% a +1,3%, -1,3% su base mensile), dovuta a un rallentamento dei prezzi dei servizi di alloggio (da +1,4% a +0,5%, -8,3% da ottobre 2019), solo in parte compensata dall'aumento dei prezzi dei pacchetti vacanza (da +4,0% a +5,3%, -0,2% il congiunturale). Quanto all'indice armonizzato europeo (Ipca), l'indice dei prezzi al consumo armonizzato diminuisce dello 0,3% su base mensile, a causa principalmente del calo, dovuto per lo più a fattori stagionali, dei prezzi nella divisione di spesa dei servizi ricettivi e di ristorazione, pari a -1,9% in termini congiunturali. La stabilità su base annua dell'Ipca (+0,2%) riflette anch'essa la sostanziale stabilità degli andamenti registrati dai diversi comparti merceologici rispetto a
ottobre. L'inflazione della componente di fondo, calcolata al netto di energia e alimentari freschi e quella al netto di energia, alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi sono stabili a +0,7%, mentre quella al netto dei soli beni energetici è in lieve accelerazione da +0,7% a +0,8%.

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